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L'Ing.Alessandro Colombo con il motore 4 cilindri Gilera
Innocenti-Ferrari "186GT"
Innocenti-Ferrari "186GT"
L'Ing.Alessandro Colombo con il motore 4 cilindri Gilera
 
 
 
 
Non si può descrivere la genesi del progetto 186GT, ovvero l’Innocenti con motore Ferrari, senza prima avere conosciuto la storia di uno dei progettisti più ecclettici e poliedrici degli ultimi cinquant’anni, Alessandro (Sandro) Colombo.
Dopo essersi laureato al Politecnico di Milano nel 1947, Colombo inizia la sua attività nel campo delle apparecchiature pneumatiche alla “Ing Enea Mattei” di Milano, passando poi nel 1948 all’Ufficio Tecnico Progetti della OM ferroviaria sempre nella città lombarda. Alla fine del 1950 passa alla Gilera di Arcore con mansioni di Capo Servizio Studi ed Esperienze, fino al marzo del 1954, quando decise di iniziale la libera professione. Le Case motociclistiche Bianche e Ossa furono le sue prime commesse, fin quando nel 1958 entra a far parte dell’organico della Innocenti di Lambrate, come responsabile del settore sperimentale Auto e Moto e successivamente nel 1960 alla direzione dell’ufficio tecnico auto. ruolo che lo vede attivo a Milano fino al 31 luglio 1971.
Dal 15 settembre 1971, lasciata la casa di Lambrate, Sandro Colombo inizia il proprio lavoro presso la Ferrari, come recita la comunicazione interna Ferrari, inerente all’Organizzazione della Funzione Tecnico-Agonistica dal 15 aprile 1972:


“GESTIONE SPORTIVA = GS: Ing. Colombo. “Direzione e responsabilità conseguenti dalla Gestione Sportiva che compendia l’attività dell’Ufficio Tecnico, Ufficio Disposizioni, Ufficio Esperienze e Direzione Sportiva, oltre alla fabbricazione e messa a punto delle vetture stesse. Si avvale del Dott.Schetty per i collaudi della F1 e prototipi e dagli Ingg.i Caliri e Ferrari per l’assistenza tecnica in officina e fuori sede rispettivamente per la formula prototipi e F.1”



Presentazione della Ferrari 312 B3
Presentazione della Ferrari 312 B3


In Ferrari progetta la monoscocca della 312 B3, denominata anche “Thompson” dal nome dell’artigiano di Northampton che la realizzo in Inghilterra. Nel settembre del 1973, l’Ing. Colombo è negli Stati Uniti per la Fiat, come suo rappresentante al congresso SAE di Detroit, passando poi come “product manager” per la Fiat 131. Il 1975 vede l’Ing.Colombo a Milano, Direzione Ricerche della Magneti Marelli per quanto concerne la parte elettromeccanica e le applicazioni automobilistiche e poi sempre nel 1975 la direzione della Divisione Equipaggiamenti Elettrici.
Entra nel consiglio d’amministrazione della Mako, società turca nella quale Magneti Marelli è in società con la famiglia Koch, proprietaria anche della Tofas, produttrice di vetture Fiat in Turchia.
Nel 1977 a Colombo viene assegnata la Direzione tecnica centrale della Magneti Marelli, direzione che lo vede impegnato fino al 1980 quando la Fiat opera il cambiamento dell’amministratore delegato e variano le politiche di conduzione della società.




Motore della Innocenti 186 GT

Motore della Innocenti 186 GT


Verso la metà di giugno del 1980, lasciata la Magneti Marelli, apre un ufficio tecnico a Milano, in corso Indipendenza, che lo vede consulente per Magneti Marelli e per Catene Regina. nel 1981-82, una consulenza con la società Prandina e Maretti, che lavora nel campo della meccanizzazione
delle linee di lavoro e del trasporto meccanizzato - Nel 1983, effettuo per la ditta Grecav di Suzzara, una ditta che in passato ha sempre lavorato per la società OM, la progettazione di un autocarro a quattro ruote motrici con cassone ribaltabile della portata di 16 quintali con un motore Fiat Sofim da 72 CV a 4.200 giri/min fornito dall’Aifo e accoppiato ad un cambio a 5 marce di fornitura ZF con riduttore e ponti sui due assi forniti dalla Hurth. Nel 1983, conclude un accordo con la Piaggio per una consulenza presso lo stabilimento Gilera di Arcore.





Versione definitiva della Innocenti 186 GT

Versione definitiva della Innocenti 186 GT



Dalle sue parole tratte “Sandro Colombo – Settantacinque anni tra auto e moto – Monografia AISA – Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile - n°96 – giugno 2012”, la nascita del progetto “186 GT”: “Nel 1962, s’inizia a parlare di un accordo Innocenti-Ferrari per una sportiva con un motore di 1.100 cc, ma la notizia è inesatta perché questa vettura verrà poi costruita a Lambrate, vicino alla Innocenti, ma dalla Asa del gruppo De Nora.
Nel 1963, si concreta invece un accordo, sempre con la Ferrari per la costruzione di una coupé con motore V6 di 1.788 cc (la metà di un 12 cilindri Ferrari) con una potenza di 156 CV a 7.000 giri/min, accoppiato ad un cambio a quattro marce più overdrive.



Innocenti 186 GT

Innocenti 186 GT





L’autotelaio del prototipo, con il classico telaio tubolare Ferrari, ha sospensioni anteriori indipendenti a quadrilateri articolati e posteriori a ponte con balestre e puntoni di reazione, le ruote a raggi sono della Borrani e montano pneumatici Pirelli Cinturato da 175 x 14. I freni sono a disco sulle quattro ruote. Le dimensioni di base danno un passo di 2.320 mm, una lunghezza massima di 4.200 mm, un larghezza massima di 1.600 mm ed un’altezza massima di 1.250 mm. Per lo studio di questa vettura, denominata Innocenti 186 GT, è stato costituito un gruppo di progettazione a Modena, nei locali della vecchia Scuderia, al quale hanno partecipato per la Ferrari: Rocchi (motore), Salvarani (cambio e trasmissioni), Casoli (telaio) e Marmiroli (verifiche di calcolo). Per la Innocenti, oltre
al sottoscritto, che aveva la direzione del gruppo, erano
presenti i progettisti Arienti e Cattaneo. Disegni e prototipi delle parti meccaniche sono stati realizzati in breve tempo e l’autotelaio completo è stato presto consegnato a Bertone per l’esecuzione della carrozzeria, che venne disegnata da Giugiaro, allora stilista della Bertone.




Innocenti 186 GT

Innocenti 186 GT




Il primo prototipo, costruito rapidamente per una presentazione estetica, aveva anche parti di carrozzeria in lega leggera ed è stato l’unico ad aver fatto qualche prova dimostrativa sulla pista interna allo stabilimento.
Nel frattempo, presso la Bertone, sotto il mio controllo e con la collaborazione dei due progettisti Innocenti che ho appena citato, vengono eseguiti i disegni di una soluzione a scocca portante, molto probabilmente uno dei primi lavori d’industrializzazione di questo tipo fatto presso la Carrozzeria Bertone dalla coppia Giugiaro-Mantovani, e con questa scocca viene costruito il secondo esemplare.
Nel 1964, quando tutto è quasi definito, arriva l’ordine di accantonare lo studio ed i prototipi. I motivi vanno ricercati nella crisi economica in atto in
quel momento in Italia, ma anche nel dubbio che la troppo recente organizzazione commerciale automobilistica della Innocenti (in parte fatta da concessionari
moto) non fosse in grado di gestire una vettura di questo livello”.



Innocenti 186 GT

Innocenti 186 GT




Alessandro Colombo: Riviste e pubblicazioni e attività.

Responsabile del settore motociclistico per la rivista Interauto-Auto Moto Avio dal 1948 al 1950.
Corriere della Sera per la pagina dei motori, che è durata fino dal 1980 al 1996
Gruppo Editoriale Fabbri come curatore dell’edizione italiana dell’enciclopedia inglese Road Bike con la denominazione italiana di “Moto su strada”. 1980
1982, collaborazione con la rivista Autotecnica, della quale assume la direzione dal 1990 al 1995 e, sempre per lo stesso gruppo, inizia a collaborazione anche sulla nuova nata Mototecnica, della quale è stato direttore dal 1990 al 1993.
Collabora saltuariamente (quando compatibile con gli altri impegni) con altre riviste: Motociclismo, Automobilismo, La Manovella, Elettrauto, Autoruote, 4x4.

Nel 1996, assume la direzione della rivista Legend Bike, che ho mantenuto fino al settembre 2011, quando l’editore ne decreta la cessata pubblicazione.





Interni della Innocenti 186 GT

Interni della Innocenti 186 GT




Ha pubblicato anche alcuni libri su temi di carattere motociclistico:

– Moto da corsa al Circuito del Lario, Edizioni Edisport nel 1991
– Gilera quattro. Tecnica e storia, Edizioni Automototecnica nel 1992
– Moto Guzzi da corsa 1921-1940, Giorgio Nada Editore nel 1996
– Moto Guzzi da corsa 1941-1957, Giorgio Nada Editore nel 1998
– Storia della tecnica motociclistica, Cantelli e Nada Editori nel 2005
- Le moto della Bianchi - Edizioni ASI Service - 2012


Compatibilmente con gli impegni di lavoro, sia come tempo disponibile, che per una vera e propria compatibilità con il lavoro stesso, ho svolto anche le seguenti attività:

– dal 1948 al 1958 - Commissario Tecnico della Federazione Motociclistica Italiana su proposta dell’ingegnere Salvatore Nacci, allora presidente della Commissione tecnica della Federazione
– dal 1958 al 1969 e dal 1971 al 1973 - Commissione tecnica internazionale della Fim (Federazione Internazionale Motociclistica) e Commissario Tecnico internazionale
– nel 1969, Vice-presidente della Fim (incarico dal quale ha dovuto presto dimettermi per esigenze professionali relative alla nomina a direttore tecnico auto e moto conferitami alla Innocenti)
– dal 1964 al 1968 - Presidente della Commissione tecnico-sportiva della Federazione Motociclistica Italiana
– dal 1984 al 1987 - Membro del Technical Advisor Committee della Fim
– dal 1997 al 1999 - Presidente della Commissione Culturale dell’Asi
– per quanto concerne l’Aisa (Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile), dopo essere stato fra i soci fondatori nel 1986, ne ha assunto la Presidenza dal 1988 al 2002 e, da quella data, è Presidente Onorario.








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La pagina rappresenta uno studio condotto dall'autore su L'Ing.Alessandro Colombo e il Progetto Innocenti-Ferrari 186 GT e potrà, a seguito di nuovi accertamenti, subire modifiche atte ad inquadrare al meglio la verità storica dell'evento.


Bibliografia

pagina pubblicata il 19/1/2014








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