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Realizzazione : 2003 - scala 1:43 - Collezione MfB


La casa oggi (2003)


Modena 1898: Via Camurri 3
Modena 1898: Via Camurri 3
Tra queste mura nasceva il 18 febbraio 1898 Enzo Ferrari.
La casa e l'officina hanno la caratteristica delle case rurali emiliane del
tempo e sorge vicino allo scalo ferroviario modenese.

Il disegno pubblicato dalla rivista "Ferrari World" n°10 - Nov.Dic. 1990 - HP Editrice srl
L'abitazione oggi
La casa riproposta da un'angolazione "cavaliera" con appoggiati al muro perimetrale dell'officina una fila di box. In primo piano l'entrata della casa. Sopra la porta verde d'ingresso che immetteva sulla scala di marmo rosa.
E' ancora visibile il monogramma con le iniziali di Alfredo Ferrari
L'abitazione oggi
L'abitazione oggi
Sullo sfondo l'abitazione con uno scorcio dell'officina e dei box
Particolare
Parte terminale dell'officina vista da Via Paolo Ferrari.
Nel 1898 la Via Camurri si trovava alla periferia di Modena, tra canali e terreni, avvolta dalle nebbie invernali di quella particolare zona della pianura emiliana
Particolare
Particolare lato Est della casa
Particolare lato Est della casa
In questa zona al piano rialzato si trovavano il tinello, il bagno, il cucinotto e dove la finestra è stata murata, la sala da pranzo.
Al piano terreno la legnaia, la cantina e il ripostiglio-ufficio di Alfredo Ferrari
 
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L'entrata della stalla e del sovrastante fienile situata a ovestdell'officina
L'entrata della stalla
   




Fondazione Casa Natale
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Vista del progetto del complesso museale
Vista del progetto del complesso museale



Note informative FONDAZIONE CASA NATALE ENZO FERRARI
 
 
20 aprile 2009 - Museo Enzo Ferrari: la prima pietra
 
Cerimonia posa prima pietra del Museo Enzo Ferrari
Il Presidente onorario della Fondazione Piero Ferrari
Cerimonia posa prima pietra del Museo Enzo Ferrari
Il Presidente onorario della Fondazione Ing. Piero Ferrari
con il Presidente della Regione Abruzzo



ALCUNE FOTOGRAFIE DELLA REALIZZAZIONE
 
 
 
 
 
IL MUSEO - Inaugurazione 10 marzo 2012
 
 
 
 
 





La ricostruzione riportata al febbraio 1898





La porta verde con il monogramma di Alfredo Ferrari

Ingresso civico 3 con
la famosa porta verde
" Sono nato il 20 febbraio a Modena. Arrivai il 18, ma quel mese la neve era tanto alta, mi raccontò mia madre, che soltanto due giorni dopo fu possibile andare a denunciarmi allo stato civile. .........Abitavamo in una casa modesta della lontana periferia, con quattro stanze al piano rialzato, che era annessa all'officina di carpenteria metallica che mio padre possedeva."

Così Enzo Ferrari illustra "l'enigma" della sua nascita.

In quel lontano 18 febbraio 1898, sembrava proprio che il tempo si fosse messo contro quel piccolo bambino, destinato a divenire in futuro "agitatore di uomini".

La sua casa, come riferisce lo stesso Ferrari, si trovava dispersa in terreni acquitrinosi e ricchi di canali e rogge, poco bonificata e lontana, troppo lontana dal centro, tanto da ritardarne l'iscrizione all'anagrafe comunale di Modena, causa la neve caduta.

Per avvicinare la sua abitazione e la famiglia alla sua officina di carpenteria metallica, produttrice di tettoie per conto delle Ferrovie dello Stato, papà Alfredo volle costruire una casa proprio sul retro dell'officina, situata in Via Camurri n°3 a Modena, dove "ogni giorno la sveglia mattutina, arrivava con le prime mazzate dei carpentieri".

La casa costruita riproponeva il motivo della facciata del capannone, con quei mattoni rossi messi tutti in fila e interrotti solo dalle finestre: tante finestre, che davano alla facciata un'immagine tutt'altro che da vetusto "capannone di un centinaio di metri con una tettoia di lamiere ondulate e privo di pavimento".

Al piano terra della casa, Alfredo Ferrari aveva il suo ufficio e nello stesso tempo ripostiglio, dove teneva il famoso copialettere arricchito con carta copiativa color viola, spunto per un futuro attaccamento allo stesso colore del giovane Ferrari, in ricordo proprio di questa casa dove vedeva il padre scrivere le minute sul retro delle buste e usare la carta copiativa per tenere le copie delle lettere inviate.

La Via Camurri ora è diventata Via Paolo Ferrari e il civico 3 è divenuto 85, ma passando da quelle parti ed avvicinandosi ai muri perimetrali della casa-officina, non si può non respirare un'aria che sa di mistico, che ti blocca ad osservare centimetro per centimetro una casa che per anni e anni è rimasta dimenticata dal mondo, se non per pochi affezionati conoscitori storici della vita di Ferrari o di qualche fotografo che si è ricordato di chi fosse nato e per un certo tempo vissuto in quella casa.

Sopra quei box fatti costruire intorno agli anni 50, si scorge anche se in maniera offuscata la scritta "Officina Meccanica Alfredo Ferrari" e alle finestre del primo piano della casa e dell'officina, i mattoni hanno preso il posto di serramenti e delle persiane.

Quasi sicuramente l'energia elettrica non era ancora arrivata e papà Alfredo faceva funzionare le macchine della sua officina per mezzo di un motore a vapore esterno, con albero di trasmissione interno l'officina, collegato tramite cinghie di cuoio a frizione, alle macchine lavoranti il ferro.

In fondo al capannone vi era anche una stalla al piano terra ed un fienile al primo piano, divisi dal resto dell'officina da un muro maestro che si alza vicino al portone di sinistra, guardando la casa dalla ferrovia che corre a pochi metri dall'officina. Ricostruirla è stato come fare un salto nel tempo con tutte le difficoltà del caso, come ad esempio la quasi totale assenza di materiale iconografico visto il periodo.

Si è dovuto ricostruirla in seguito a ragionamenti, oltre che ai disegni dello stato di fatto, commissionati dall'attuale proprietario a cui vanno i miei ringraziamenti per la disponibilità e cordialità dimostrata.*


Molte piccole strutture visibili oggi, nel 1898 sicuramente non c'erano o avevano altre sembianze. Uno per tutti: gli abbaini che si trovano sul lato nord dell'abitazione e sul lato nord-ovest del capannone, sicuramente non esistevano, in quanto il primo risulta intonacato esternamente e quindi non in linea con la costruzione dell'epoca, mentre il secondo, quello del capannone, è dubbio che nel 1898 sopra un tetto in lamiera ondulata vi potesse trovare posto un abbaino in muratura.


Questo ed altri "problemi" hanno rallentato notevolmente la costruzione del diorama, ma come era solito dire Ferrari: " la storia si fa con molta fantasia e un pizzico di verità".


Ho cercato di alzare un pò la soglia della verità tramite ricerche mirate, anche se avrei voluto portare al 100% la fantasia e rivedere tutte quelle immagini descritte da Ferrari sulla sua fanciullezza, immerso in quelle nebbie della pianura modenese di inizio secolo.


Mi accorgo che pian piano mi sto avviando verso la via, lasciando come avamposto della casa-officina solo la tettoia per il ricovero dei rimorchi dei camion, innesto forzato per adeguare il complesso alle nuove esigenze del secolo. Un ultimo sguardo e mi immetto nella Via Paolo Ferrari, centro di Modena, una volta lontana periferia. MfB



* Si ringrazia il Dott.Mario Bianchi di Modena per la concessione dei disegni.

Il cortile dell'officina Ferrari

La scritta che corre a metà dell'officina
presente sul lato sud e nord



L'ingresso dell'abitazione della famiglia Ferrari

Sopra l'ingresso si trovava
la sala dapranzo



Lato est dell'abitazione

Lato est dell'abitazione


Veduta del complesso

Veduta del complesso

Lato sud verso la Via Camurri

Lato sud verso
la Via Camurri



Vista del lato sud-est

Vista del lato sud-est


Vista dell'abitazione

Vista dell'abitazione
e del lato nord dell'officina








La porta verde


La porta verde con il monogramma
di Alfredo Ferrari


Il retro dell'officina

Retro dell'officina
con
l'ingresso abitazione







Portone d'ingresso dell'officina

Portone d'ingresso dell'officina







Particolare del lato  sud-ovest dell'abitazione

Particolare del lato
sud-ovest dell'abitazione

 









Stato di fatto attuale

Stato di fatto al 2003
 






Pagina pubblicata nel 2003 - Ultima modifica 15 marzo 2012






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