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Officine Alfieri Maserati  - Modena


Officine Alfieri Maserati
Le Officine Alfieri Maserati nel 1957
La Maserati nel 1957
Il riporto all'anno 1945
Riporto al 1945
 Ambientazione 1945
Ambientazione 1945


L’antefatto

Un giovanotto di nome Alfieri (1887) con la passione dei motori e il diletto dei brevetti, intraprende un’attività che lo porterà a creare una dinastìa di autovetture che verranno conosciute in tutto il mondo: la Maserati.
Carlo (1881) il primogenito, impiegato presso una fabbrica di biciclette nel milanese, progetta un motore monocilindrico per velocipedi che verrà poi prodotto nella fabbrica di motociclette del Marchese Carcano di Anzano del Parco in provincia di Como. Oltre a progettare, Carlo partecipa a corse “motociclistiche” con la bicicletta a motore del Marchese fino al 1901, data in cui l’azienda chiude i battenti e il giovane primogenito Maserati passa alla Fiat e nel 1903 alla Isotta-Fraschini in qualità di collaudatore e tecnico.
Bindo (1883) ed Ettore (1894) vengono a loro volta assunti dalla Isotta-Fraschini, dove anche Alfieri, fatto assumere da Carlo, ricopre un ruolo fondamentale di tecnico prima e di pilota dopo, arrivando al 1912, dove per conto della Isotta-Fraschini dirige il servizio assistenza clienti di Bologna.


Storia della fabbrica
Alfieri Maserati
Alfieri Maserati
Officina Maserati di Bologna
Officina di Bologna
I Fratelli Maserati
I Fretelli Maserati
Le Acciaierie Orsi
Le acciaierie Orsi - anni 30

Il fatto

E' proprio Alfieri che il 1° dicembre 1914, apre a Bologna un Garage–Officina Meccanica con il nome di “Società Anonima Officine Alfieri Maserati”, per dare assistenza a delle vetture con un nome importante: Isotta-Fraschini. Elaborandone un autotelaio, lo dotò di un motore aereo Hispano Suiza sapientemente modificato e ne realizzò una vettura vincente. Nel 1924 Alfieri costruì su incarico della Diatto un motore di 2000 cc, innovativo per quei tempi, che montato su un telaio della Casa, ne garantì la vittoria nella classe fino a 3000 cc nella corsa Parma-Poggio di Berceto dello stesso anno, pilotata dal progettista stesso. Ma i progetti di Alfieri Maserati non si fermarono qui. Progettò ancora motori 8 cilindri di 1500 cc di cilindrata nel 1925 e nel 1926 realizzò un motore che gli garantì la vittoria di classe e il terzo posto assoluto nella Targa Florio di quell’anno.
La mente “sempre in movimento” di Alfieri, lo portò a progettare una candela d’accensione per motori a scoppio, prodotta durante il periodo bellico a Milano. Ad aiutare l’eclèttico Alfieri ci sono Ettore, Ernesto (1898) e Bindo, che nel 1932 lascia la Isotta-Fraschini per aiutare i fratelli dopo la prematura morte di Alfieri. Mario (1890) anche se non si occuperà mai di meccanica scegliendo la professione di pittore, collaborerà a suo modo alla nascita del Mito, disegnandone il Tridente ispirato alla statua di Nettuno di Bologna.


Storia della fabbrica
I reparti Maserati nel 1954
I reparti Maserati - 1954
I nuovi capannoni - 1958
I nuovi capannoni - 1958
Lato nord della fabbrica 1966
Lato Nord della fabbrica 1964
Lato nord della fabbrica 1965
Lato Nord della fabbrica 1965

Dopo la Prima Guerra Mondiale, Alfieri Maserati spostò la produzione di candele da Milano a Bologna, in frazione Alemanni 179, zona Ponte Vecchio.
In questa officina nel 1926 venne realizzata la prima vera vettura Maserati, la Tipo 26.
Il decennio successivo vide i fratelli Maserati produrre autovetture con l’emblema del tridente sul cofano, fino ad arrivare al 1937, anno in cui le “Officine Alfieri Maserati” e la “Fabbrica Candele Maserati”, vennero cedute ad Adolfo e Omer Orsi, industriali Modenesi già proprietari di diverse attività nel settore della siderurgia, che a loro volta chiamarono nel 1953 l'Ing.Giulio Alfieri alla guida della progettazione, mentre i fratelli Maserati restano a Modena come da contratto fino al 1947 nel ruolo di responsabili tecnici della marca. Una volta liberi dal contratto con Orsi fondano la OSCA ( Officine Specializzate Costruzione Automobili) in San Lazzaro di Savena (BO), costruendo piccole Sport Cars, cimentandosi anche con la F2, formula che vide partenti piloti come Bira, Elie Byol, Louis Chiron e Franco Roll. Nel 1962 i fratelli Maserati ormai anziani, cedono la OSCA alla MV Agusta.

Storia della fabbrica
Il complesso fine anni 60
Il complesso fine anni 60
L'interno della fabbrica 1965
L'interno della fabbrica 1965
Il progetto degli anni  '90
Il progetto degli anni '90
La Maserati dall'alto
La Maserati dall'alto


Nel 1939 la Alfieri Maserati venne trasferita a Modena, in Viale Ciro Menotti vicino alla ferrovia e di fronte alle Acciaierie e Fonderie Orsi, in un complesso di cinque capannoni, situato su di un terreno sproporzionato in grandezza per l’area inizialmente ricoperta, ma che la dice lunga sulla lungimiranza del Comm.Orsi. Stessa sorte toccò alla “Candele Maserati”, che da Bologna venne trasferita a Modena in Via Generale Paolucci.
Ma “al di là” della Via Emilia, in Via Trento Trieste (altro non è che la prosecuzione del Viale Ciro Menotti di cui fino al 1932 aveva il nome), una nuova realtà industriale stava sorgendo, guidata da un focoso cinquantenne modenese di nome Enzo Ferrari.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Alfieri Maserati produsse macchine utensili, motocarri, autocarri a trazione elettrica. La Fabbrica con i suoi cinque capannoni in mattoni rossi, venne ingrandita e nel 1954 anche i capannoni alle spalle inizialmente lasciati vuoti da attività produttive, ricevettero il reparto Trattamenti Termici e il reparto Assistenza Clienti. Nel 1958 l’attività macchine utensili venne abbandonata nei capannoni adiacenti il Viale Ciro Menotti, trasferendo l’attività produttiva nei capannoni terminati e resi operativi alle spalle del nucleo originario.
Solo nel 1964 venne ripresa l’attività nei capannoni originari, impostando la prima catena di montaggio, dove venne prodotta la Maserati Mistral, la Sebring e la Quattroporte.



Diorama della fabbrica
Frontale della fabbrica
Frontale della fabbrica
Lato sud
Lato Sud
Lato nord
Lato Nord


Il 1965 vide la costruzione di nuovi capannoni, dove vennero insediati l’Ufficio Tecnico, il Reparto Esperienze, il Reparto Costruzione Telai e l’Assistenza Clienti.
Nel 1968 la francese Citroen rileva il pacchetto azionario di maggioranza dalla Famiglia Orsi e inizia la produzione a Modena dei motori SM.
Alcuni capannoni del complesso raddoppiarono la superficie, ricavando un secondo piano, adibito a deposito scocche e spogliatoi.
Messa in liquidazione nel 1975 dalla casa francese dopo la crisi petrolifica, l’azienda viene gestita dalla GEPI e nel 1975 la Benelli rileva il pacchetto azionario della Società, affidando ad Alejandro De Tomaso l’amministrazione dell’azienda stessa.
Nel 1993 Fiat acquisisce l’azionariato della Maserati per cederlo poi il 1° luglio 1997 alla Ferrari S.p.A.
, Nel 2005 Maserati ritorna direttamente alla Fiat, che unendola all'altro importante marchio Alfa Romeo, ne sancisce la nascita di un polo automobilistico, con l'intento di rilanciare i due gloriosi marchi, producendo vetture destinate ad una clientela elitaria e riproponendo un'idea degli anni sessanta dello stesso Ferrari, che voleva creare una "Scuderia Italia" con i marchi più prestigiosi dell'epoca. Cinquant'anni dopo la sua idea prende forma, risaltando ancora una volta la lungimiranza dell'Uomo di Maranello.


Diorama della fabbrica
Retro della fabbrica
Ingresso posteriore della fabbrica
Ingresso uffici
Ingresso uffici
Lato sud
Lato sud


Lo sviluppo della fabbrica con l’avvento della gestione Ferrari raggiunge i massimi livelli, rimodernando la stessa e la produzione, ridando prestigio e clientela ad un glorioso marchio italiano, nato a inizio secolo dall’idea di un lungimirante progettista di origini vogheresi come Alfieri Maserati.
Termina qui questo breve viaggio nel mondo Maserati, azienda ora “gemella” della Ferrari, ma una volta “nemica” sulle piste ed anche per le strade della città, quando i tifosi dell’una o dell’altra squadra (Ferrari), lavavano l’onta della sconfitta, trainando un carretto e sostituendosi all'asino, con sopra il tifoso della squadra vincitrice per le vie di Modena.
E’ stato bello per chi scrive, scoprire una storia non conosciuta e calarsi per alcuni mesi in un vissuto lontano e nello stesso tempo molto vicino a Ferrari stesso. Penso che il ruolo della Maserati sia stato fondamentale nella crescita del Mito Ferrari, spronando il Costruttore modenese a far sempre meglio, forgiando modelli di auto che potessero battere i "vicini di casa"; un'azienda nata qualche decennio prima della sua, ma già rinomata nel mondo delle corse. E sappiamo bene che Enzo Ferrari non si sentiva secondo a nessuno, figuriamoci a dei concittadini.
Per tre mesi non ho fatto altro che andare virtualmente “aldilà” della Via Emilia, come dicono i modenesi. MfB



Si ringrazia il Sig.Ermanno Cozza per la gentile collaborazione e supervisione dell'opera.




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Bibliografia

Fotografie © Maserati S.p.A.

pagina pubblicata il 13/3/2005







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