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1947: il primo anno della Ferrari - Modelfoxbrianza.it




La storia della Ferrari come è noto, inizia nel 1947, anno in cui Enzo Ferrari converte l'attività di costruzione di macchine utensili, per iniziare la sfida di costruttore di automobili da corsa. Una sfida densa di incertezze sul futuro, ma non priva di idee e forti motivazioni. Il debutto della Casa avviene a Piacenza e il risultato finale della gara farà dire a Ferrari una frase che entrerà nella storia: "un insuccesso, dunque, ma promettente", riferendosi al disguido accusato dalla pompa della benzina in una macchina complessa e innovativa per il tempo come la 125 S. Le gare che la Ferrari affronterà nell'anno saranno 14 e alla fine ne vincerà 7, il cinquanta per cento. Questa la dice lunga sulla bontà dei progetti realizzati e sulla validità di progettisti e tecnici, spronati e motivati da un Uomo che ha sempre avuto una visione dell'automobile a 360°, arrivando a definirla "una conquista di libertà per l'uomo".
La ricerca si è basata essenzialmente su due fonti ritenute attendibili. Il libro di Gioachino Colombo "Le Origini del Mito", primo progettista Ferrari e padre della 125 S, curato da Valerio Moretti e "Ferrari Automobili 1947 - 1953" di Corrado Millanta, Luigi Orsini e Franco Zagari, vera Bibbia della Casa di Maranello nei primi sette anni di attività.

La cronologia dei fatti:


11 maggio 1947 - Circuito di Piacenza - Categoria Sport

11 maggio 1947: due vetture, una 125 S, vettura definita da Gioachino Colombo "ala spessa" o integrale, in grado di erogare un massimo di 90 CV a 6.000 giri/minuto e una 125 S Competizione (120 CV), con corpo vettura a sigaro e parafanghi separati, sono pronte per affrontare la prima gara della neonata Casa in un circuito in terra d'Emilia, il Circuito di Piacenza. Ferrari si affida a due piloti: Franco Cortese che guiderà la 125 S e Giuseppe Farina a cui toccherà la 125 S Competizione. Alla gara non sono presenti le Maserati 2.000 e le Cisitalia 1.100, quindi Ferrari vede come propiziatoria per una vittoria l'assenza delle due Case. Nelle prove Luigi Villoresi segna il miglior tempo con una Maserati 1500. Franco Cortese segue a nove decimi di secondo Giuseppe Farina, che fa registrare il sesto tempo in prova, fermando i cronometri a 1'51". "Nino" preso dalla foga è autore di due incidenti e per la corsa pretende la 125 S destinata a Cortese benchè la sua 125 S Competizione venga riparata. Ferrari nega lo scambio e Farina abbandona il Circuito, lasciando una sola Ferrari a contendersi una sognata vittoria.
Al via la 125 S di Cortese lascia una scia di fumo emessa dal tubo di scappamento, segno che qualcosa non è ancora apposto nel suo motore. Continua ad inanellare giri stando tranquillo in mezzo al gruppo, sa di non avere la vettura in ordine e poi, una volta risolti i problemi di lubrificazione, parte alla caccia di Angiolini e Barbieri entrambi su Maserati. I cronografisti registrano dai tre ai cinque secondi di recupero al giro e Cortese forza l'andatura per portarsi in testa alla corsa. Purtroppo a tre giri dal termine è costretto al ritiro causato da un'avaria alla pompa di alimentazione.

Gioachino Colombo ricorda un anèddoto nel suo libro "Le Origini del Mito", un articolo di Auto Italiana del 1947, dove l'articolista scrive:" Tutto l'automobilismo italiano si era dato appuntamento a Piacenza per questa corsa ed abbiamo notato tra gli altri...l'Ing.Colombo, Guidotti e Sanesi dell'Alfa Romeo".
Colombo commenta così l'episodio: " Mi sarebbe piaciuto esserci, ma non c'ero....non so se gli amici Guidotti e Sanesi fossero presenti, ma ne dubito. Quello che è certo è che io non c'ero".



Modello Ferrari
Tipo 125 S integrale
Pilota
Franco Cortese
Numero di gara
128
Posizione al traguardo
Ritirato







Circuito di Piacenza 1947 - Partenza della classe oltre 1100
Partenza della classe oltre 1100 cc. Al fianco di Cortese sulla sinistra, ci sono la Maserati 1.500 cc. di Angiolini e la BMW 328 di Nino Rovelli.
La rincorsa ai primi posti della gara di Franco Cortese
La rincorsa ai primi posti della gara di Franco Cortese, dopo i problemi accusati alla lubrificazione della sua 125 S.
La fotografia storica del Circuito di Piacenza
La fotografia storica del Circuito di Piacenza, la 125 S e Franco Cortese.



Un'autorevole descrizione dei fatti del 1947, ci è data da Gianni Rogliatti, storico conoscitore della Casa:

IL DEBUTTO DEL MITO
di Gianni Rogliatti

Sulle origini e sulla intera storia della Ferrari è stato scritto molto, ed altro ancora si aggiungerà specie in occasione dei 60 anni che la Casa costruttrice si accinge a festeggiare la prossima settimana. Non sempre la storia è raccontata in modo preciso tanto che a volte si legge che il cavallino rampante era quello di un aereo tedesco abbattuto da Baracca e che recava lo stemma di Stoccarda, una giumenta. Invece l’originale del cavallino si trova a Pinerolo presso il Piemonte Reale Cavalleria di cui Baracca faceva parte.
Anche la corsa di Piacenza è stata raccontata con dovizia di particolari e per ricordarla in questa occasione e davanti a questo pubblico bisogna almeno aggiungere qualche elemento nuovo o non troppo noto, facendo ricorso a notizie raccolte di prima mano dai protagonisti di allora, grazie al fatto di essere abbastanza vecchio per averli potuti incontrare tutti: per primo ovviamente Enzo Ferrari, poi Gioachino Colombo, Gilberto Colombo, Giuseppe Peiretti, Luigi Bazzi, Giuseppe Busso, Franco Cortese, Nino Farina, Federico Giberti.

Questi sono gli attori principali che hanno reso possibile la presenza della Ferrari 125 S a Piacenza il giorno 11 maggio 1947. Tutto era cominciato ovviamente molto prima e non solo i due mesi che separavano il debutto di Piacenza dal 12 marzo: quel giorno verso le quattro del pomeriggio alla periferia di Maranello, si levava un rumore, di motore a scoppio ma un motore strano che aveva cominciato a funzionare tossicchiando e poi era aumentato di intensità e tono fino a livelli mai sentiti prima da quelle parti.
Era la macchina, ancor priva di carrozzeria, sulla quale Ferrari uscendo a destra dal cancello dello stabilimento si era lanciato sul rettifilo verso Formigine. Dopo alcuni km si era fermato, aveva invertito la marcia ed era rientrato in fabbrica dove tutti lo aspettavano ansiosi.
Quella è stata considerata la data di nascita della moderna Ferrari e quella stessa data, quarant’anni dopo, cioè il 12 marzo 1987 è stata scelta da un piccolo gruppo di amici per fondare il Ferrari Club Italia. Lo abbiamo fondato nell’ufficio di Enzo Ferrari e, per chi è appassionato di queste cose, è un ricordo indelebile e una emozione che continua.
La macchina aveva origini più lontane, con la fondazione della Scuderia Ferrari nel 1929, l’Auto Avio Costruzioni nel 1940 e la Ferrari Automobili nel 1945. E nella calda estate del 1945 Gioachino Colombo, venne chiamato da Ferrari con la richiesta di progettare una macchina totalmente innovativa.
Non si conosce con precisione la data dell’avventuroso viaggio di Colombo da Milano a Maranello perché lui stesso non lo ha precisato bene nel suo libro di memorie, ma si intuisce debba essere stata ai primi di agosto del 1945 perché scrive che il giorno di Ferragosto era invitato in campagna a casa della sorella ma la sua contentezza per l’incarico appena ricevuto era tale che si mise a disegnare in giardino su un foglio di carta qualunque.
Il cuore della macchina per Ferrari è sempre stato il motore, e il cuore del motore è la testa cilindri dove si produce la potenza: e quel giorno 15 agosto 1945 prendeva forma la testa del nuovo motore con la classica distribuzione monoalbero a camme in testa.

Colombo continuava poi a casa sua il progetto disegnando l’intera vettura nelle quattro viste principali a colori e con una impronta un po’ naif quando la si osservi dopo sessant’anni. Lo studio dettagliato è durato abbastanza a lungo perché i primi disegni esecutivi sono del 1946: sono siglati con la C di Colombo ma è probabile venissero “lucidati” come si dice in gergo da Luciano Fochi un giovanissimo disegnatore modenese che era all’Alfa Romeo con Colombo ed era stato mandato a Maranello.
Il primo disegno del telaio ha la data del 5 giugno 1946, quello della sezione longitudinale del gruppo motore-cambio è del 10 luglio e la sezione trasversale è del 5 agosto 1946.
Mentre ferveva il lavoro per la costruzione del motore Gioachino Colombo venne richiamato all’Alfa Romeo e per continuare l’opera raccomandò a Ferrari un suo giovane collega, il torinese Giuseppe Busso che prese servizio il 1° giugno 1946 portando a compimento la messa a punto di motore e vettura per tutta la stagione sportiva del 1947.

Si deve al metodico Busso se siamo in grado di documentare la prima uscita su strada della 125 S ed anche tutto il lavoro di messa a punto.
Il motore aveva iniziato a girare al banco il 26 settembre 1946 con livelli di potenza intorno ai 70 CV. Secondo Busso la frammentazione della cilindrata era eccessiva e dunque responsabile delle perdite di potenza. Aumentando il regime di rotazione alla ricerca di maggiori prestazioni si verificavano rotture delle molle valvole e guasti alle bronzine.
Colombo aveva pensato di usare per le bielle delle bronzine flottanti, cioè libere di girare sui perni dell’albero motore distribuendo l’usura sulle due facce delle bronzine stesse. L’idea non funzionò e Busso adottò bronzine normali.
Purtroppo a volte succede che due tecnici di valore non vadano d’accordo tra loro e questo succedeva alla fine del 1947 quando Colombo tornava ad occuparsi della Ferrari, tanto che Busso decideva di tornare all’Alfa Romeo dove percorreva tutta la sua carriera di progettista fino al 1977 quando andava in pensione come vicedirettore centrale. E’ mancato un anno e mezzo fa (3 gennaio 2006) ed i suoi meriti in quel periodo cruciale per la storia della giovane marca debbono essere ricordati.
Luigi Bazzi uno dei più fedeli collaboratori di Ferrari e grande esperto di messa a punto durante l’inverno 1946/47 continuava pazientemente la ricerca delle soluzioni ottimali per la fasatura della distribuzione la carburazione e l’accensione. La potenza continuava a crescere come dimostrato dalle rilevazioni sulle prove al banco fino ad arrivare ai famosi 118 CV.

Nel frattempo era stato ordinato il telaio tubolare alla Gilco di Milano. Era questa una ditta specializzata nella lavorazione di tubi di acciaio ad alta resistenza per l’industria aeronautica ed il suo titolare Gilberto Colombo (non parente di Gioachino) ricorderà anni dopo l’insistenza di Ferrari per avere un telaio rigido ma leggero. Per anni la Gilco avrebbe fornito i telai costruiti con i caratteristici tubi a sezione ovale.
Nel mese di dicembre 1946 lo sviluppo della nuova vettura era giunto ad un punto tale da potersi considerare soddisfacente e quindi bisognava concretizzare il contratto con il pilota designato: questi era Franco Cortese, bella figura di gentleman driver prima della guerra, buon amico di Ferrari che gli aveva affidato la vendita delle macchine utensili prodotte a Maranello. Sappiamo come sono andate le cose dal racconto che lo stesso Cortese ci ha lasciato, e cioè che proprio quando le vendite andavano a gonfie vele grazie alle richieste per la ricostruzione dopo la guerra ( si era verso la metà del 1946) Ferrari lo informò della sua intenzione di smettere la vantaggiosa produzione per dedicarsi nuovamente alle auto da corsa.

Sistemato il contratto con il pilota bisognava pensare alla informazione alla stampa e soprattutto ai potenziali clienti. Di conseguenza vennero preparate una serie di illustrazioni che riproducevano il motore, i dettagli del telaio ed anche la vista in trasparenza di una berlinetta, oltre naturalmente ad un foglio con le caratteristiche tecniche. Tutti i disegni erano stati realizzati da Giovanni Cavara, grande specialista di tecnica automobilistica e riprodotti al ciclostile.
Si crede che questa sia la prima documentazione prodotta dalla Ferrari e fornita alla stampa alla fine del 1946 perché i disegni citati sono stati riprodotti sulle riviste specializzate nella prima metà di gennaio 1947.
Le caratteristiche tecniche indicate nel foglio sono della berlinetta, un modello a tre posti e con comando del cambio al volante che però non è mai stato realizzato. Vi si trovano dimensioni da grande vettura con una lunghezza di 4500 mm larghezza ed altezza 1500 mm e peso di 800 kg. Evidentemente una valutazione del mercato ha suggerito di abbandonare questa versione per concentrarsi su quelle da corsa.

Quasi simultaneamente però venne preparato un vero pieghevole di una certa eleganza, stampato su carta giallina con il cavallino rampante in copertina, e il titolo “Programma di fabbricazione 1946/47”.
All’interno una doppia pagina con i dettagli del programma e la firma autografa di Ferrari a sinistra, ed una tabella a destra con le caratteristiche di ben tre modelli denominati sport, competizione, gran premio, aventi in comune il motore tipo 125. Anche questo catalogo è privo di fotografie per la buona ragione che quando è stato stampato la macchina non era ancora finita. Non appena si rese disponibile il primo esemplare della 125 furono scattate alcune fotografie che vennero poi allegate al catalogo.
Dopo la fatidica data del 12 marzo 1947 il lavoro è proseguito a tappe forzate. Il primo telaio è stato dotato di una carrozzeria spider realizzata in fabbrica da un artigiano locale, tale Giuseppe Peiretti ed un secondo telaio con carrozzeria simil monoposto e dotata di parafanghetti asportabili preparato in tempo per il debutto a Piacenza il giorno 11 maggio 1947. Questa versione viene indicata come il tipo 125 C ossia corsa per distinguerla dal classico tipo 125 S. Busso ricordava che la carrozzeria di questa macchina, che lui stesso aveva disegnato, non piaceva a Ferrari che la chiamava “autobotte”.
La Ferrari era nata per correre ed i due esemplari della 125 S appena pronti vennero subito iscritti alla prima gara utile in calendario, il Circuito di Piacenza, 11 di maggio 1947 con i piloti Franco Cortese e Nino Farina, quest’ultimo come altri che seguiranno chiamati ad affiancare il pilota collaudatore. Il direttore sportivo era Federico Giberti uno dei fedelissimi di Enzo Ferrari.

Come presagio che la storia sportiva della Ferrari sarà ricca di colpi di scena, già alla prima gara succedeva un giallo: Farina insoddisfatto della vettura che gli era stata assegnata e cioè la 125 C (con la carrozzeria a “sigaro” che girava in tempi superiori a quella spider) pretendeva di avere la 125 S di Cortese che però gli venne negata.
Farina non aveva tutti i torti perché i tempi delle prove parlano chiaro: con la macchina senza parafanghi il suo miglior tempo era stato di 1’ 54”3 mentre con quella spider girava in 1’52”1; Cortese a sua volta girava in 1’53” con l’autobotte e 1’51” con la spider che era chiaramente la macchina più veloce. Ma tra i due piloti Cortese era il più veloce, la Ferrari teneva duro e Farina non si presentava al via ; quello era stato il vero motivo della rinuncia di Farina e non altro, come risulta dalla note interne della squadra. Cortese dopo una gara al comando veniva fermato da un banale guasto alla pompa della benzina. Il resto è storia a cominciare dalla vittoria di Roma.

L'autore ringrazia il Dott. Gianni Rogliatti per il consenso alla pubblicazione della Relazione Convegno AISA-CPAE - Piacenza 16 giugno 2007, nelle pagine del sito.



25 maggio 1947 - Gran Premio di Roma - Categoria Sport


L'eco della corsa di Piacenza e della presenza di una nuova Casa automobilistica Italiana sui circuiti nazionali, richiamano un folto pubblico al Gran Premio di Roma e gli organizzatori, nella speranza di avere la Casa di Maranello schierata alla partenza, aprono le iscrizioni delle vetture anche alla categoria 1500 cc. Ferrari non attende altro e iscrive Franco Cortese con la stessa vettura che partecipò alla gara di Piacenza, dopo una messa a punto mirata anche ad una eventuale partecipazione alla prossima Mille Miglia, debuttando oltre che nei circuiti, anche su strada aperta. I piloti e le vetture sono ancora gli stessi di Piacenza. La corsa non ha grande storia, Cortese prende subito un notevole vantaggio sugli inseguitori e sul traguardo scrive una pagina importante per la Ferrari, la pagina della prima vittoria.

Modello Ferrari
Tipo 125 S integrale
Pilota
Franco Cortese
Numero di gara
56
Posizione al traguardo
 
Gran Premio di Roma 1947 -  La Stanguellini di Fernando Righetti
La Stanguellini di Fernando Righetti scatta davanti alla Ferrari di Franco Cortese.
Cortese su Ferrari 125 S integrale
Cortese su Ferrari 125 S integrale, stacca gli avversari nel Gran Premio di Roma regalando alla Ferrari la prima vittoria in assoluto.
Franco Cortese in solitario si avvia verso la vittoria
Franco Cortese in solitario si avvia verso la vittoria.
L'errore di Righetti
L'errore di Righetti, messosi di traverso dopo la curva in fondo al rettilineo del Viale Baccelli, apre la strada a Cortese.
Franco Cortese su Ferrari 125 S
Franco Cortese su Ferrari 125 S integrale taglia vittorioso il traguardo.


1 giugno 1947 - Circuito di Vercelli - Categoria Sport 


Sono solo in sei a contendersi la vittoria sul Circuito di Vercelli. Dopo una sola settimana di riposo, la Ferrari si ripresenta sempre con la 125 S in versione integrale e sempre con Franco Cortese. Lo sviluppo della vettura è in fase di crescita e Cortese si aggiudica la corsa e il miglior tempo sul giro, dando del filo da torcere all'unico vero antagonista della giornata Nino Rovelli su BMW 328 Touring, elaborata nelle Officine di Saronno.

Modello Ferrari
Tipo 125 S integrale
Pilota
Franco Cortese
Numero di gara
22
Posizione al traguardo

  
Circuito di Vercelli 1947 - Franco Cortese con la 125 S integrale
Altro successo della neonata Casa anche sul Circuito di Vercelli con Franco Cortese.
8 giugno 1947 (5 giugno 1947) - Circuito delle Terme di Caracalla - Categoria Corsa


Questa gara rappresenta un'altro mistero della storia Ferrari. Durante la consultazione dei testi, mi sono imbattuto in due date differenti. I due testi, "Ferrari Automobili 1947-1953" di C.Millanta - L.Orsini - F.Zagari e "Le Origini del mito", memorie di Gioachino Colombo raccolte da Valerio Moretti, descrivono la stessa competizione datandola 5 giugno (Millanta-Orsini-Zagari) e 8 giugno Gioachino Colombo. Consultando i calendari del tempo, si scopre che il 5 giugno 1947 era un giovedì, mentre l'8 giugno 1947 cadeva di domenica. Si è propensi ad accreditare a Colombo la data certa, pensando ad un refuso di stampa del libro Ferrari Automobili 1947-1953. Questo ha generato non poca confusione nella descrizione dell'evento da parte di storici e scrittori Ferrari.

Ferrari dopo aver rimandato il debutto della seconda unità, la 125 S Competizione per i capricci di Giuseppe Farina, al Circuito di Piacenza l'11 maggio decide la discesa in campo di questo modello, incentivato anche dalla Categoria Corsa, adatta per la 125 SC. La gara è riservata a vetture di cilindrata massima di 1.500 cc. senza compressore e la Ferrari deve difendersi da undici Cisitalia D46 e un'unica vetusta Maserati. La Cisitalia vanta una maggiore maneggevolezza rispetto alla più "paffuta" 125 S Competizione guidata da Franco Cortese e Piero Taruffi ha la meglio, anche a seguito di un incidente occorso a Cortese. Il debutto della 125 SC non è stato in linea con le aspettative di Enzo Ferrari.
 

Modello Ferrari
Tipo 125 S Competizione
Pilota
Franco Cortese
Numero di gara
32
Posizione al traguardo
Ritirato

Circuito delle Terme di Caracalla - FRanco Cortese con la 125 S Competizione
IL nuovo modello della Casa, scende in campo alle Terme di Caracalla sempre con Cortese. Sarà una cocente sconfitta, causata anche da un incidente causato dall'irruenza dello stesso Cortese.
Al via la seconda prova della "Primavera Romana del Motore"
Al via la seconda prova della "Primavera Romana del Motore". La 125 S Competizione è affiancata da un folto gruppo di Cisitalia D46.


15 giugno 1947 - Circuito di Vigevano - Categoria Sport


Con il Circuito di Vigevano si ritorna alla Categoria Sport, categoria che al momento ha dato le maggiori soddisfazioni a Enzo Ferrari. In pratica la 125 S Competizione è la stessa vettura di Roma con forma a sigaro e con i parafanghi staccati e impianto elettrico a bordo, tolti nella precedente gara romana. La Ferrari non rappresenta con questo modello la massima espressione dell'aerodinamica rispetto alle concorrenti, ma viene sperimentata una soluzione tecnica al ponte posteriore, atta a risolvere il problema dello scarico a terra della potenza del motore, privandolo del differenziale. Alla guida è sempre Franco Cortese che porterà la vettura ad una nuova affermazione.

Modello Ferrari
Tipo 125 S Competizione
Pilota
Franco Cortese
Numero di gara
46
Posizione al traguardo

Circuito di Vigevano 1947 - Cortese con la Ferrari 125 S Competizione
E' la prima vittoria della 125 S Competizione, ottenuta sul Circuito di Vigevano sempre da Franco Cortese.
21/22 giugno 1947 - Mille Miglia


Si corre la XIV edizione della celebre corsa bresciana, la prima del dopoguerra e Ferrari non vuole perdere l'occasione della folla oceanica che osserverà il passaggio delle vetture. E' consapevole che sarà un vetrina internazionale senza eguali e così iscrive una 125 S a carrozzeria integrale, affidandola al solito Franco Cortese in coppia con Adelmo Marchetti, motorista della Casa. Il Cavalier Bazzi in persona si prende cura della messa a punto della vettura. Purtroppo il cedimento della guarnizione della testata, obbliga Cortese ad un abbandono anticipato nei pressi di Fano. La vittoria è rimandata all'anno seguente con il Tipo 166.


Modello Ferrari
Tipo 125 S integrale
Pilota
Franco Cortese in coppia con Adelmo Marchetti
Numero di gara
10
Posizione al traguardo
Ritirato

 
29 giugno 1947 - Circuito di Varese - Categoria Sport


A Maranello si lavora al perfezionamento della vettura rientrata dalla Mille Miglia e la gara al Circuito di Varese viene affidata al Tipo 125 S Competizione. Gli avversari sono molti, iniziando dalla Maserati di Villoresi di 2.000 cc, seguita da un nutrito numero di 1.100 dello stesso raggruppamento, capeggeggiate dalla modenese Stanguellini a telaio tubolare, affidata a Vincenzo Auricchio che in partenza "brucia" gli avversari. Franco Cortese riesce a sorpassare Auricchio, grazie al fatto di essere un ottimo conoscitore del circuito, da lui vinto già nel 1938, ma durante il sorpasso lo urta e lo spinge contro le balle di paglia. Ripreso dall'urto Auricchio insegue tenacemente Cortese, ma è tutto inutile, la 125 SC taglia il traguardo regalando alla Ferrari l'ennesima vittoria.

Modello Ferrari
Tipo 125 S Competizione
Pilota
Franco Cortese
Numero di gara
22
Posizione al traguardo

Circuito di Varese 1947 -
Franco Cortese impegnato in una curva con la 125 S Competizione.
Franco Cortese impegnato in una curva
La conoscenza del percorso, facilita il compito a Cortese che vince indisturbato la gara di Varese.

6 luglio 1947 - Circuito di Forlì - Categoria Sport Internazionale


Cambio di pilota in casa Ferrari per il Circuito di Forlì; a Cortese subentra il "Nivola" nazionale, in un circuito dalle caratteristiche non velocissime. Nuvolari corre già con una mascherina alla bocca, segno che la malattia avanza inesorabilmente. Ma Nivola non è persona che si arrende facilmente e porta la Tipo 125 SC ad una brillante vittoria, la quinta in meno di tre mesi, portando il nome Ferrari ad una risonanza che dal 1947 l'accompagnerà per sempre.

Modello Ferrari
Tipo 125 S Competizione
Pilota
Tazio Nuvolari
Numero di gara
72
Posizione al traguardo

Circuito di Forlì 1947 -  Il grande Nuvolari porta alla vittoria la 125 S Competizione
Il grande Nuvolari porta alla vittoria la 125 S Competizione anche se i segni della malattia ormai sono evidenti.
Nuvolari corre anche se malato
"Gran Premio Luigi Arcangeli" e Nuvolari corre anche se malato per rendere omaggio al grande campione degli anni trenta.

13 luglio 1947 - Circuito di Parma - Categoria Sport


A tre mesi dall'esordio la Ferrari schiera due vetture al via del Circuito di Parma, una per Tazio Nuvolari, la Tipo 125 S Competizione con parafanghi e impianto elettrico e una 125 S integrale per Franco Cortese. Al via la vettura di Nuvolari si arresta con il motore in panne, ritardando la partenza. L'irruenza di "Nivola" ormai è conosciuta da tutti e con un impeto pari solo al suo ardimento, recupera giro su giro, tagliando il traguardo in prima posizione e lasciando Cortese al secondo posto a meno di due secondi. Al termine Nuvolari acclamato e stretto dalla folla, verrà trasportato dai meccanici Ferrari in un vicino albergo per un meritato riposo.

Modello Ferrari
Tipo 125 S Competizione
Tipo 125 S integrale
Pilota
Tazio Nuvolari
Franco Cortese
Numero di gara
80
78
Posizione al traguardo
1° Tazio Nuvolari
2° Franco Cortese

Circuito di Parma 1947 -  La partenza
La partenza del Circuito di Parma. In prima fila con la 125 S Competizione vediamo Tazio Nuvolari, al suo fianco (destro), Cortese con la 125 S integrale e infine Piero Taruffi su Fiat 1.100 cc.
Franco Cortese insegue Tazio Nuvolari
Tazio Nuvolari lanciato sul percorso del 1° Circuito di Parma davanti a Cortese.
Circuito di  Parma 1947 - Ferrari 125 S integrale
Per aumentare la portata di aria fresca, alla 125 S di Cortese è stata tolta la griglia.

20 luglio 1947 - Circuito delle Cascine, Firenze - Categoria Sport


Le cronache raccontano di quasi centomila persone che si assiepano nei giardini del parco pubblico, provocando danni all'amministrazione pubblica fiorentina che si rivarrà sugli organizzatori per le spese sostenute. Questo fatto la dice lunga sulla risonanza che l'automobilismo sportivo e la neonata Ferrari hanno nel popolo italiano. Tocca a Nando Righetti sostituire Tazio Nuvolari con la 125 S integrale, ormai sempre più debilitato tanto da non potere gareggiare. Franco Cortese con la 125 S Competizione, dopo la partenza ha problemi alla distribuzione ed è costretto al ritiro. Righetti di difende come può ed è solo terzo sul traguardo.

Modello Ferrari
Tipo 125 S Competizione
Tipo 125 S integrale
Pilota
Franco Cortese
Nando Righetti
Numero di gara
36
106
Posizione al traguardo
Fernando Righetti
Ritiro - Franco Cortese

Circuito delle Cascine 1947 - Fernando Righetti prima del via
Fernando Righetti in attesa del via al 4° Circuito delle Cascine a Firenze.
Franco Cortese con la Ferrari 125 S Competizione
La vettura di Cortese subisce gli ultimi controlli da parte dei meccanici Ferrari.
Prima fila della classe 1.100 cc.
Prima fila della classe 1.100 cc. Le due Ferrari di Righetti (106) e più nascosta quella di Cortese (36).
La Stanguellini di Auricchio, precede la Ferrari di Cortese.
La Stanguellini di Auricchio precede la Ferrari di Cortese.

15 agosto 1947 - Circuito di Pescara - Categoria Sport


La giornata è storica in quanto segna il debutto del Tipo 159 S, evoluzione del dodici cilindri di Colombo, elevato a 1.902 cc. in grado di erogare 125 CV a 7.000 giri/minuto. Il nuovo modello non teme concorrenza e si porta subito in testa alla corsa, rientrando poi ai box dopo soli tre giri per problemi di lubrificazione. Ventuno minuti fermo ai box per la riparazione del radiatore dell'olio e poi via, si riprende la corsa, aumentando di velocità giro dopo giro, tanto da far segnare il giro più veloce. Auricchio con la Stanguellini e Giovanni Bracco con la Delage sono lì davanti, ma il verdetto finale vedrà Cortese al secondo posto assoluto, oltre alla vittoria di classe conquistata grazie anche al ritiro di Bracco rimasto senza benzina.

Modello Ferrari
Tipo 159 S
Pilota
Franco Cortese
Numero di gara
21
Posizione al traguardo

Circuito di Pescara 1947 - Il debutto della Ferrari 159 S
Franco Cortese porta al debutto la 159 S integrale, assicurandosi un buon secondo posto in classifica generale e la vittoria di classe.
Franco Cortese all'inseguimento della prima posizione
Cortese affronta la curva cieca lanciato all'inseguimento della Stanguellini di Auricchio.
24 agosto 1947 - Coppa del Montenero, Livorno - Categoria Sport


Ritorna la coppia Cortese-Nuvolari con la Tipo 125 S per un circuito dal nome e dal passato storico. La giornata però per la Ferrari non è positiva, in quanto Luigi Bazzi in fase di collaudo distrugge una delle due vetture disponibili per la gara, oltre a subire notevoli danni personali e quindi tocca a Franco Cortese rinunciare alla corsa a favore di Nuvolari che, riesce a fare soltanto tre giri e poi è costretto al ritiro. La vittoria è di Franco Cornacchia su Cisitalia, dopo che Auricchio su Stanguellini 1.100 esce di strada e malgrado le sue proteste, viene rimesso in pista da spettatori troppo solerti, procurandogli così la squalifica dalla gara.

Modello Ferrari
Tipo 125 S
Pilota
Tazio Nuvolari
Numero di gara
n.d.
Posizione al traguardo
Ritirato

28 settembre 1947 - Circuito di Modena - Categoria Sport


La Ferrari cerca di prepararsi al meglio per la prova di casa a Modena e punta sullo schieramento di due Tipo 159, una per Cortese e l'altra per Nuvolari. Il "mantovano volante" purtroppo è indisponibile e la scelta di Ferrari cade ancora su Fernando Righetti, che a sua volta è vittima di un incidente durante una prova a Stella di Ligorzano. Parteciperà alla gara con una 125 S integrale, mentre a Franco Cortese spetterà l'onore di portare in gara la 159 con carrozzeria a sigaro, definita anche Competizione. Il pubblico è concentrato sul duello Ferrari-Maserati, affidate a Luigi Villoresi e Alberto Ascari. Vittorio Stanguellini orchestra contro gli organizzatori della manifestazione uno sciopero dei piloti, in quanto vogliono far correre la classe 1.100 cc. con clindrate superiori. Finalmente viene dato il via alla corsa e le Maserati partono subito in testa. Franco Cortese con la Tipo 159 riesce a sua volta a portarsi in testa alla corsa, ma problemi alla sua vettura lo costringono ad un rientro definitivo ai box. Nel tentativo di guadagnare tempo, arriva in zona box e con una manovra improvvisa si arresta. Giovanni Bracco con la Delage si trova a dover scartare di colpo per non finire addosso a Cortese, ma la sua pesante vettura sbanda e finisce in mezzo al pubblico assiepato intorno al circuito, senza una minima misura di protezione finendo contro una grossa pianta, un presagio di quello che otto anni più tardi sarebbe successo a Le Mans. La corsa viene sospesa dopo 24 giri e la vittoria assegnata ad Ascari su Maserati, seguito da Villoresi, sempre con vettura della Casa del Tridente. Franco Cortese è al centro di un'inchiesta giudiziaria atta a chiarire le responsabilità dopo l'incidente che ha causato diversi morti e feriti gravi. Dopo questo incidente di Modena, l'organizzazione della corsa si interroga sul caso di spostare la gara in un circuito non cittadino. Nasce così l'idea dell'Aerautodromo di Modena.
Gioachino Colombo commenterà così la corsa: " La corsa di Modena fu un'altra delusione: la 159 S di Franco Cortese non finì la gara per noie all'accensione e la 125 S di Nando Righetti, riuscì a classificarsi soltanto al quinto posto".



Modello Ferrari
Tipo 125 S integrale
Tipo 159 S Competizione
Pilota
Fernando Righetti
Franco Cortese
Numero di gara
16
20
Posizione al traguardo
Fernando Righetti
Ritiro - Franco Cortese

Circuito di Modena 1947 - Le fasi iniziali della gara.
Fasi iniziali del gran premio. Davanti a tutti la Maserati A6GSC di Villoresi seguita dalla Ferrari 159 S Competizione di Cortese e dall'altra Maserati A6GSC di Ascari. Righetti con la 125 S è quarto.
12 ottobre 1947 - 2° Gran Premio di Torino - Categoria Sport


La Ferrari è scossa dal brutto incidente di Modena e solo all'ultimo momento viene resa pubblica la partecipazione al Gran Premio di Torino con una 159 S affidata alle cure di Raymond Sommer, già pilota della Scuderia Ferrari prima dello scoppio della guerra. Gli avversari della Ferrari sono molti e a Torino i cugini d'oltralpe riversano le migliori Case automobilistiche del momento come Delage, Delaye e Talbot, con motori che vanno dai 3.600 cc. ai 4.500 cc. La Ferrari dispone del due litri Tipo 159 S Competizione e giunge per le prove a Torino solo all'ultimo momento, staccando il settimo tempo sotto una pioggia battente. Ma la vettura è stata messa a punto a dovere e i risultati non tardano ad evidenziarsi. Le Maserati sono fuori combattimento solo dopo dieci giri e dopo 30 giri, Sommer ha doppiato tutti gli avversari, avviandosi verso una vittoria certa. La gara dura quattro ore e mezzo e alla fine è Raymond Sommer a fare piangere di felicità Enzo Ferrari, ricordando proprio quel parco del Valentino, come chiusura dei suoi sogni giovanili, reduce dal colloquio in cerca di lavoro con il Dott.Soria della FIAT.
Sommer è talmente entusiasta delle qualità tecniche della Ferrari che dopo la vittoria di Torino acquista una vettura.

Ferrari per celebrare l'evento, investe su di una pagina pubblicitaria che evidenzia non la vittoria della 159 con Sommer, ma l'immagine di Franco Cortese al Gran Premio di Roma del 25 maggio, prima vittoria della Casa, sovrapposta al Cavallino Rampante.

Modello Ferrari
Tipo 159 S Competizione
Pilota
Raymond Sommer
Numero di gara
78
Posizione al traguardo

Gran Premio di Torino 1947 - La partenza
Partenza del G.P. di Torino. In prima fila la Talbot di Charles Pozzi con il n° 12 e le due Maserati di Villoresi e Ascari. La vettura di Sommer è in seconda fila sulla destra, mentre un meccanico la sta ancora sistemando prima del via.
Raymond Sommer con la Ferrari 159 S Competizione
Raymond Sommer in un momento di riposo,
Sommer chiuso tra le due Maserati di Villoresi e Ascari
Sommer chiuso tra le due Maserati di Villoresi e Ascari.

Con questo gran premio termina l'attività per l'anno 1947 della Marca di Maranello. Enzo Ferrari ha già pronti i programmi per il 1948, anno che aggiungerà altri allori alla Casa del cavallino, debuttando anche in campo internazionale e vincendo il 30 maggio 1948 con Clemente Biondetti nel 1° Gran Premio di Stoccolma a bordo di una Ferrari 166 SC di proprietà del principe Igor Troubetzkoy.

Questa pagina scritta dopo avere esaminato i due testi importanti ai fini di una esatta interpretazione dei fatti,
adesso che si sono spenti i riflettori, vuole essere una testimonianza degli albori della Ferrari nel suo 60° anniversario dal debutto nazionale, in uno scenario molto spesso confuso o dimenticato da chi scrivendo dopo anni dall'evento, cita gare e date sopra elencate non sempre corrispondenti alla realtà storica. A consolazione di tutto ciò, ci viene in aiuto una frase celebre di Enzo Ferrari che non lascia scampo ad errate interpretazioni: "la storia si scrive con un pizzico di verità e tanta fantasia". Ovviamente detto da Lui, altro non è che una battuta mirata nello stile del "Flobert"! MfB
 

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Bibliografia

Pagina pubblicata il 18/12/2007







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