#1 |
La
fotografia, un ottimo mezzo di comunicazione e di racconto.
Piloti, Uomini, Macchine ci vengono tramandati da fotografi
professionisti o dilettanti che hanno speso tutta la loro vita
in cerca di un fotogramma che cogliesse l'attimo importante.
Perchè una sezione fotografica in un sito web di modellismo?
Semplice. Tutte le ricostruzioni devono avere una base veritiera
che solo la fotografia tramanda e descrive in un modo insostituibile,
raccontando le tappe fondamentali della Storia della Ferrari
e dei Suoi Uomini.
In queste pagine vengono pubblicati racconti e aneddoti che
sembreranno romanzati.
Ma è bello ricordare questi Uomini che hanno fatto sognare
sportivamente intere generazioni di tifosi e di semplici appassionati,
anche per le loro storie a volte inverosimili.
©
ModelfoxBrianza 2004 |
Enzo
Ferrari pilota - 1919 |
|
Parma
- Poggio di Berceto - 5 ottobre 1919
Impegnato in una curva, il giovane Enzo Ferrari accompagnato
dal meccanico Nino Berretta, scala i tornanti della corsa in
salita che lo vede esordiente nel mondo delle corse a bordo
della sua C.M.N. (Costruzioni Meccaniche Nazionali) tipo 15/20.
Dopo essere stato dipendente dell'azienda milanese, dove collaudava
le torpedo costruite riutilizzando vecchi telai Isotta Fraschini,
Ferrari fu anche pilota, iscritto da privato alla gara non potendo
la C.M.N. stessa iscriversi in "prima persona" in
base agli accordi vigenti tra costruttori in quegli anni. Lo
stesso Ferrari descrive la corsa con queste parole:" Non
credo di essermi comportato male come corridore. Cominciai nel
1919, alla Parma-Poggio di Berceto, arrivando quarto nella categoria
tre litri, raccogliendo i ritagli degli applausi di un pubblico
che si era spellato le mani per il grande Antonio Ascari, vincitore
assoluto su Fiat 4 litri e mezzo, tipo Grand Prix 1914".
La stampa dell'epoca classificò Ferrari al quinto posto
di categoria e dodicesimo assoluto. Ferrari continuerà
a correre fino al 9 agosto 1931, dove concluse la sua carriera
di pilota con il Circuito delle Tre Provincie su Alfa Romeo
8C - 2,3 MM, arrivando secondo assoluto. |
Scuderia
Ferrari - Modena - 1929 |
|
Modena
1929
La fotografia presa dal Viale Ciro Menotti evidenzia il complesso
del "Garage Alfa Romeo - Scuderia Ferrari" come si
presentava a cavallo tra il 1929 e il 1930. In primo piano sulla
sinistra della Scuderia, si trovava la Strada Nuova che dalla
palazzina d'ingresso portava al fondo dei capannoni, passando
proprio sopra al Canale Pradella visibile sulla sinistra della
fotografia. La palazzina sul fondo era l'abitazione della Famiglia
Resta, ex proprietari di tutto il complesso della Scuderia,
acquistato da Ferrari tra il 1930 e il 1932. La struttura della
palazzina si trasformò durante gli anni che vanno dal
1932 al 1941, cambiandone radicalmente gli aspetti originari
della costruzione datata 1920. |
A
luci spente - Mille Miglia 1930 |
|
Mille
Miglia - 12 aprile 1930
Nuvolari e Varzi. Centinaia di episodi sono stati scritti e
narrati per raccontare le gesta di questi due amici-rivali dell'automobilismo
ante guerra . Migliaia di persone si sono letteralmente spellate
le mani per applaudirli al loro passaggio in corsa. Entrambi
hanno riempito pagine di giornali dell'epoca e ancora adesso
a più di 50 anni dalle loro imprese, continuano a vivere
avvolti nel loro alone di leggenda. Un esempio su tutti: Mille
Miglia del 1930, 12 di aprile. Le coppie Nuvolari-Guidotti e
Varzi-Canavesi entrambi su Alfa Romeo partono per la galoppata
che sarà ricordata come la "corsa dei fari spenti".
Irruento e spericolato il primo; tranquillo e riflessivo il
secondo, si lanciano verso una galoppata di 1.600 km alla ricerca
entrambi del successo. Al primo controllo di Bologna risulta
in testa Luigi Arcangeli su Maserati, seguito da Nivola al secondo
posto e da Varzi al quarto posto. Controllo di Firenze: Varzi
primo dopo una galoppata con accelleratore a tavoletta. Dopo
il giro di boa, si ritorna a nord verso Brescia e qui Varzi
viene informato del vantaggio che ha su Nivola: due minuti.
Ma Nuvolari continua la sua incredibile corsa sempre d'attacco,
mentre scende l'oscurità. A fari accesi si continua a
correre su quelle strade non certo idonee per medie superiori
ai 100 km/h. Nuvolari continua a "rubare" centesimi
di secondo all'avversario e prima di Peschiera, finalmente scorge
i fanalini posteriori di Varzi. Eccolo finalmente!. Passata
Peschiera , prima di una curva a gomito, Tazio spegne i fari
della sua Alfa Romeo: per la guida ci pensa il cielo. Varzi
corre verso il traguardo di Brescia rallentando un poco l'andatura,
ormai sicuro del fine corsa di Nivola finito in qualche campo
con la sua Alfa. Ma Nivola, salutandolo, poco dopo lo sorpassa
e arriva primo al traguardo di Brescia, dove è atteso
come un condottiero al ritorno dalla battaglia vinta. Sarà
vera o meno la storia dei fari spenti, confermata anche dal
fedele secondo di Nuvolari?. Qualcuno ha fatto calcoli astronomici
per verificare la possibilità di una tale manovra e verificando
il sorgere del sole, ha notato che al momento del famoso sorpasso,
intorno alle 5,25, il sole stava sorgendo, regalando quella
poca luce che servì a Nuvolari per effettuare il sorpasso.
Il tutto è servito ad alimentare ancora una volta la
leggenda di due grandi dell'automobilismo sportivo. |
Scuderia
Ferrari - Modena - 1933 |
|
Modena
1932
Da questa fotografia si vede il primo importante cambiamento
nella facciata della palazzina. I progetti dei lavori della
pensilina e del 4° elemento sopraelevato verso il Garage
Solmi che si trovava a destra del complesso (cancellato nella
foto), portano data 1932. Venne abolita la pompa con insegne
della famosa benzina Lampo sulla sinistra, visibile nella foto
del 1929 ed il muretto di sicurezza del Canale Pradella, forse
volutamente cancellato per visualizzare al meglio i due camion;
Lancia Eptaiota e Ceirano di proprietà della Scuderia
( si vedano la gomma posteriore destra del primo camion e l'anteriore
destra del secondo, visibilmente riportate a mano proprio in
corrispondenza del muretto). L'insegna della Scuderia viene
spostata sul lato nord della palazzina dalla posizione originaria.
La denominazione della via dove sorge la Scuderia Ferrari è
ancora Ciro Menotti. |
Gran
Premio di Tripoli - 1933 |
|
7
maggio 1933 - Gran Premio di Tripoli - Circuito del Mellaha
Il Governatore della Libia Maresciallo Italo Balbo, stringe
la mano al vincitore del Gran Premio di Tripoli Achille Varzi.
Poteva essere un Gran Premio come tanti altri disputati in quegli
anni, ma la leggenda popolare e la storia ci tramandano un "soprannome"
coniato appositamente per quel Gran Premio:"la corsa dei
milioni". Facendo un passo indietro il Gran Premio di Tripoli
fu voluto dall'allora regime fascista, in testa a tutti Emilio
de Bono che con l'assenso di Mussolini diede vita a questa competizione
sportiva nata nel 1926. Ci pensano il Presidente dell'Automobil
Club di Tripoli e il giornalista Giovanni Canestrini a gettare
"benzina sul fuoco", abbinando al GP una lotteria
milionaria. D'impeto si costruisce un nuovo circuito atto ad
accogliere le potenti vetture da competizione e anticipatamente,
forse troppo, si abbinano ai 33 concorrenti del GP, altrettanti
biglietti. Ovviamente i più fortunati furono quelli abbinati
a Nuvolari e Varzi e come"terzo incomodo" spunta il
nome di Baconin (Umberto) Borzacchini. Un incontro mette faccia
a faccia i tre possessori dei biglietti con i tre piloti e l'accordo
stipulato decreta che nel caso di vittoria i premi venissero
divisi tra piloti e possessori dei biglietti. La notizia corse
nell'ambiente al punto che si offrivano dei controvalori piuttosto
alti per la cessione dei biglietti "vincenti". Si
racconta che la vittoria tra Nuvolari e Varzi fu giocata a testa
e croce favorendo Varzi. Pronti-Via!. Subito Borzacchini ha
problemi meccanici; Varzi su Bugatti ha noie ad una candela
ma continua la corsa; Campari e Nuvolari su Alfa Romeo si studiano
a vicenda finchè Nivola passa in testa in seguito alle
noie meccaniche della vettura di Campari, infrangendo l'accordo
stipulato. Sul rettifilo d'arrivo ancora una volta Varzi e Nuvolari
si danno battaglia tra il tripudio del pubblico presente. A
cento metri dal traguardo Varzi ripassa Nuvolari e va a vincere
in mezzo a mille contestazioni. Ma gli accordi presi in precedenza
andavano rispettati!. Questo episodio elude da ogni responsabilità
la Scuderia Ferrari per la quale correva Tazio Nuvolari essendo
stato un accordo tra piloti e non tra dirigenti delle Scuderie
interessate; ma per la sua particolarità valeva la pena
di ricordarlo.
|
|
Scuderia
Ferrari - Il Cav.Bazzi - 1935 |
|
Modena
1935
Scrive Enzo Ferrari sulla rivista "La Scuderia Ferrari"
- n°1 - 5 dic.1935:
"Luigi Bazzi" è il tecnico della Scuderia Ferrari.
Spetta a Lui il compito gravoso della preparazione e della messa
a punto delle vetture. Ogni macchina non compie mai più
di una gara senza essere buttata giù e rifatta.Una specie
di tela di Penelope in campo meccanico.Bazzi ha il merito di
aver tenuto in quella efficienza che tutti sanno le vecchie
monoposto della Scuderia. La Scuderia Ferrari ha in Luigi Bazzi
il perno del suo congegno tecnico: le molte vittorie dicono
le riposte virtù di quest'uomo che ha per divisa la modestia,
il silenzio ed il lavoro".
In questa fotografia tratta dalla rivista dell'epoca, si vede
il Cav.Bazzi appoggiato alla prima vettura interamente realizzata
dalla Scuderia Ferrari con tanto di Cavallino Rampante sulla
calandra, ovvero l'Alfa Bimotore, vettura relizzata a Modena
dopo il primo modello con i due motori in posizione anteriore
realizzata a Milano dall'Alfa Romeo. |
Scuderia
Ferrari - L'accordo con Shell |
|
Enrico,
la macchina è pronta? Partiamo per Milano.
Ferrari accompagnato dall'amico Enrico Nardi, ha un importante
affare da discutere, affare che porterà soldi freschi
alla Sua Scuderia, versati dagli "sponsor tecnici"
come lui li chiamava. Ad attenderlo a Milano il Direttore della
filiale italiana della Shell, uno dei primissimi sponsor tecnici
della Scuderia Ferrari, pronto ad erogare gli introiti per l'anno
in corso. Seduto in macchina mentre l'automobile corre in direzione
nord, Ferrari spiega come si svolgerà il colloquio e
quanto spera di riportare a Modena. L'anno prima la Shell ha
"passato" a Ferrari la somma di trecentomilalire,
ma quest'anno Ferrari punta al mezzo milione di lire, ossigeno
per le sue attività di "agitatore di uomini".
Giunti a Milano salgono negli uffici della Shell pronti a battere
cassa per la somma pattuita. Dopo i convenevoli, il direttore
della filiale italiana apre il discorso annunciando che i vertici
Shell, hanno deciso per uno stanziamento di un milione e trecentomilalire
da dare a Ferrari. Enzo guarda Enrico e gli sguardi si preparano
alla scena teatrale che da lì a poco si sarebbe inscenata,
nella quale Ferrari era maestro d'arte. Alzandosi in piedi,
con aria estremamente offesa e mortificata, diniega signorilmente
l'offerta, appellandosi alla sua Scuderia che non poteva certo
sostentarsi solo con quella cifra per la stagione in corso e
che avrebbe meritato certamente di più. . Il direttore
non pronto ad una reazione di Ferrari in quella misura e con
paura di perdere "il cliente", orientato verso altre
case petrolifere, acconsente su due piedi ad uno stanziamento
di un milione e cinquecentomilalire. Alla fine della trattativa
Ferrari accettò lo stanziamento, quasi con reticenza,
portando così il direttore della filiale quasi a chiedere
scusa per una prima offerta così bassa. Ferrari era partito
da Modena con l'idea di portare a casa cinquecentomilalire e
ne stava portando alla Scuderia un milione e mezzo. Un vero
"drake" degli affari!. |
Scuderia
Ferrari - La Bimotore 1935 |
|
15
Giugno 1935 - Autostrada Firenze-Mare - Tratto autostradale
Lucca-Altopascio
Tazio tenta l'impossibile. Vuole battere il record internazionale
di velocità nella classe B da 5000 a 8000 cm3. Il precedente
detentore del record è Michel Dorè che conquista
il record su di una Panhard alla media di 221,468 km/h. All'Alba
"Nivola" si lancia verso quello che diverrà
un record storico sul chilometro lanciato, conquistato alla
media di 321,428 km/h calcolato sull'andata e ritorno del tratto
autostradale. I cronometristi rilevano sul miglio lanciato una
velocità di 310,983 all'andata e di 336,252 al ritorno.
Media mostruosa di 323,125 chilometri ora. Punto debole della
Bimotore fu il peso che ne condizionò le prestazioni
in gara su circuito, dove disintegrava letteralmente i treni
di gomme. |
Scuderia
Ferrari - Nürburgring 1935 |
|
28
luglio 1935. Gran Premio di Germania - Nürburgring
La foto di un trionfo: Il "piccolo" Italiano che da
allora sarà chiamato dai tedeschi "Der Teufel"
il diavolo, posa per la foto ricordo accanto ai gerarchi della
Germania nazista. Contro lo squadrone tedesco (Mercedes) diretto
da Neubauer, Nuvolari con la Sua Alfa sfodera una grinta che
i tedeschi ben presto si abitueranno a conoscere a suon di sconfitte.
Il Gran Premio sembrava essere in mano tedesca, visto i secondi
di distacco che dividevano il "mantovano volante"
da von Brauchitsch e già la bandiera tedesca era pronta
a sventolare nel cielo di Adenau sulle note del"Deutschland
Uber Alles". Ma le gomme hanno tradito il tedesco ed ecco
dall'ultima curva spuntare, mentre tutto il pubblico in piedi
aspettava l'argentea Mercedes, la rossa Alfa di Nuvolari.
Prima della gara Nuvolari disse al d.s. Nello Ugolini: "Trovami
un tricolore meno sbiadito di quello dell'organizzazione che
oggi vinco io"!
Nella fotografia si vede un Nuvolari completamente avvolto dalla
corona di alloro preparata con misure teutoniche. |
Scuderia
Ferrari - Coppa Vanderbilt 1936 |
|
New
York - Autodromo Roosevelt Field - 12 ottobre 1936
Il "piccolo demonio" come è stato definito
da quasi tutti i giornali dell'epoca ha vinto ancora e per farlo,
celebrando il suo 86°trionfo, ha scelto la "terra d'America"
sbaragliando letteralmente il campo davanti ad agguerriti corridori
d'oltre oceano, compiendo le 300 miglia, pari a 482,802 km,
con una media di 65,998 miglia orarie in 4 ore 32'44' 4/100
ed aggiudicandosi un'assegno di $ 32.000, niente male per quell'epoca,
oltre alla prestigiosa Coppa in argento messa in palio dal miliardario
Americano William K.Vanderbilt, alta 78 centimetri dal peso
di 14 chilogrammi. Nuvolari, il più grande!. |
|
Nota:
per la visione ottimale degli ultimi aggiornamenti, si consiglia agli
utenti che hanno salvato nella cache le pagine del sito di eseguire
un refresh della pagina interessata, garantendosi così, vista la diversità
dei browser usati, sempre la versione aggiornata. E'
vietata la riproduzione del website www.modelfoxbrianza.it
senza il consenso dell'autore, che
può tuttavia autorizzare
a citare
le parti dell'opera
che possono interessare, rispettandone però la paternità
di essa,
per non incorrere nel
plagio letterario, contemplato dalla Legge 22 aprile 1941 n°633,
e successive modifiche e integrazioni. Gli Autori delle fonti
bibliografiche e iconografiche sono citati nella sezione Bibliografia
del sito. Si ringraziano anticipatamente gli autori dei testi che hanno
citato come fonte, dopo le loro ricerche bibliografiche, il presente
sito web.
Le pubblicità presenti in questa pagina sono solo a scopo divulgativo
e non hanno carattere di lucro. Il website Modelfoxbrianza.it viene
aggiornato senza nessuna periodicità, quindi non rappresente
una testata giornalistica - (Legge 7 marzo 2001, n°62).-
RIPRODUZIONE RISERVATA
|