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Dal 1948 ad oggi la Ferrari ha prodotto circa 70 monoposto di
F1 e F2, in tutte le cilindriate e architetture di motore immaginabili.
Si parte dalla 125 F1 del 1948 di 1496 cc, con compressore volumetrico
Roots, motore subito portato alla cilindrata superiore di 1995,02
cc con la 166 F2 sempre del 1948. La prima vera rivoluzione
nei motori Ferrari arrivò per mano dell’Ing.Lampredi
nel 1950 con la 375 F1 di 4493,73 cc aspirato, dopo essere passati
per gradi ad una elevazione delle potenze, che passarono attraverso
la 275 F1 e la 340 F1 sempre del 1950. L’architettura
del motore è di 12 cilindri a V di 60°.
Dal 1951 al 1966 la Ferrari costruì motori che andavano
dai 1500 cc ai 2500 cc, con potenze massime raggiunte di 360
CV, se escludiamo la 375 Indy del 1952 con i suoi 400 CV a 7.500
giri, la Bardahl Ferrari Experimental di 4500 cc - 377 CV disponibili
del 1956 e la 412 MI del 1958 di 4023,32 cc e 415 CV a 8500
giri.
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Solo
con la 312 F1 del 1966 i motori vennero portati a 2989,55 cc,
con 360 CV a 10.000 giri. Dal 1966 al 1969 i modelli 312 ebbero
un motore di cilindrata pari a 2889,55 cc, mentre per la 312B
del 1970 e le successive varianti, B2 - B3 e 312T - T5, si aumentò
leggermente la cilindrata portandola a 2991 cc, con una elevazione
dei cavalli motore, iniziata con i 360 CV della 312 F1/66 ed
arrivata ai 515 CV della 312 T5 del 1980.
Le architetture andarono dal 12 cilindri a V di 60° della
B, al 12 cilindri di 180° della T.
Nel 1981 la Ferrari fece scendere in pista la 126 C (comprex
e KKK), che diede inizio all’epopea del motore 6 cilindri
a V di 120° turbocompresso di 1496,43 cc. |
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Questa
motorizzazione equipaggiò modelli come la C2, C2B, C3,
C4, 156-85, F1/86 – F1/86B, mentre la F1/87 e la F1 87/88,
ricevettero un 6 cilindri a V di 90°.
Chiuso il periodo del turbo, si ritorna all’aspirato con
la F1/89 di 3497,96 cc, con 600 CV a 12.000 giri disponibili.
Architettura: 12 cilindri a V di 65°.
Questo motore con le necessarie modifiche, venne montato sui
modelli F1-90 (640-641-641/2), 643, F92A, F93A e 412 T1, con
potenze che andavano dai 600 CV a 12.500 giri della F1-89, ai
700 CV approssimativi a 15.000 giri della 412 T1.
Dopo
la 412 T1/B del 1994, i motori subirono un ridimensionamento
a 2997,34 cc, con una potenza di 800 CV a 15.000 giri.
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Nel 1996 i regolamenti obbligarono la progettazione di un propulsore
di 10 cilindri e la Ferrari preparò per la F310 e F310B
un motore con architettura a V di 75°, potenza approssimativa
di 700 CV a 17.000 giri e per la F300 del 1998 e la F399 del
1999 Campione del Mondo Costruttori, un 10 cilindri a V di 80°.
Dal
2000 al 2004 sulle vetture Campioni del Mondo, la Scuderia opta
per un 10 cilindri a V di 90° con una cilindrata di 2997
cc e potenze che superano i 900 CV a 19.000 giri, a cui fanno
seguito la F2004M, che debutta a Melbourne nel 2005 e la F2005
con 940 CV a 19.000 giri circa, che debutta il 3 aprile nel
Gran Premio del Bahrain.
Il 2006 ci riserverà il ritorno agli
8 cilindri con cilindrata di 2400 cc, che equipaggerà
la nuova Ferrari 248 F1.
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F310
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F1-2000
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F2004
|
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F2004M |
F2005 |
248 F1 |
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Numeri e Sigle
delle Stradali
La storia della Ferrari evidenzia il legame della denominazione
delle vetture alla cilindrata del motore. Questa usanza venne
introdotta da Enzo Ferrari per identificare le Sue macchine
già dai tempi della Scuderia Ferrari con l'Alfa Romeo
158 del 1937 di 1479 cc, arrotondati per eccesso a 1500.
La mitica Alfetta montava un motore di 8 cilindri, da qui la
denominazione 15(1500) 8(cilindri).
Infatti la prima vettura del periodo post-Alfa, denominata 815
AAC, altro non era che un 8 cilindri di 1.500
di cilindrata. Ferrari tenendo fede ai suoi principi e ai suoi
ricordi, invertì la sigla 158 in 815, mettendo prima
i cilindri e poi la cilindrata totale.
Il 1947 vide Enzo Ferrari costruttore a tutti gli effetti, introducendo
una nuova formula per denominare le vetture prodotte: la "cilindrata
unitaria".
La 125 S usciva dallo stabilimento Ferrari
nel 1947 riportando una cilindrata unitaria per eccesso di 125
cc (il cilindro era di 124,6 cc), che moltiplicati per il numero
dei cilindi del motore (12), dava la cilindrata totale di 1496
cc. In aggiunta al numero, Ferrari adottò la terminologia
alfanumerica, identidicando con S le vetture
sport e con C le vetture competizione, tanto
per citare le prime sigle.
Gli anni 50, 60 e 70, videro un alternarsi di sigle introdotte
e tolte secondo i periodi. Alcuni esempi si possono notare con
la tipo 860 Monza del 1956: 860 significava la cilindrata
unitaria che moltiplicata per 4 cilindri del motore, dava una
cilindrata totale di 3431 cc.
Un altro esempio è la tipo Dino 196 S del 1959,
che con le sorelle di cilindrata maggiore, 248, 268 e 296, adottavano
il rapporto cilindrata totale-cilindri. ("19"
stava per 1984 cc e "6" per il numero dei cilindri).
Escludendo la Mondial Quattrovalvole del 1982,
la prima vettura Ferrari senza denominazione alfanumerica fu
prodotta nel 1984. La "Testarossa"
è il ricordo della 250 Testarossa commercializzata
nel 1958.
Come si nota, la maggior parte dei modelli Ferrari prodotti,
adotta il "sistema" introdotto nel 1937 con la 158,
alternando cilindrata e cilindri in maniera contrapposta, secondo
le esigenze.
Con la F 550 Maranello, viene indicato anche
il nome di una città, appunto Maranello, a cui farà
seguito Modena con la 360 del 1999. I precedenti
di queste denominazioni risalgono al 1951 con la sigla 340 America
e al 1952 con la 340 Mexico, in onore della vittoria alla Carrera
Panamericana, seguite nel 1954 dalla 250 e 750 Monza.
Nel 2002 la Ferrari dedica una vettura al Suo fondatore:
Enzo
Ferrari.
La leggenda Ferrari continua con la 612 Scaglietti
e con la 599 GTB Fiorano. MfB
Alcune
sigle dei modelli Ferrari |
BB |
Berlinetta
Boxer |
|
M |
Modificata |
CA |
Canadian-American
Cup |
|
MI |
Monza-Indianapolis |
C |
Competizione |
|
NART |
North
America Racing Team |
GT |
Gran
Turismo |
|
P |
Prototipo |
GT4 |
Gran
Turismo 4 posti |
|
PB |
Prototipo
Boxer |
GTA |
Gran
Turismo Automatica (cambio) |
|
S |
Sport |
GTB |
Gran
Turismo Berlinetta |
|
SA |
Super
America |
GTB/C |
Gran
Turismo Berlinetta Competizione |
|
SP |
Sport
(motore) Posteriore |
GTC |
Gran
Turismo Coupè |
|
SWB |
Short
Wheel Base |
GTS |
Gran
Turismo Spider |
|
T |
Trasversale
(cambio) |
GTL |
Gran
Turismo Lusso |
|
TF |
Tipo
Formula |
GTO |
Gran
Turismo Omologata |
|
TR |
Testa
Rossa |
I |
Iniezione |
|
TRI
|
Testa
Rossa Indipendenti (ruote) |
LM |
Le
Mans |
|
TRC
|
Testa
Rossa Competizione |
LWB |
Long
Wheel Base |
|
|
|
|
Regole
motori dal 1950 |
|
1950
- 1951 |
Motori
di 1500 cm3 con compressore o 4500 cm3 aspirati |
1952
- 1953 |
Motori
di 2000 cm3 aspirati o 500 cm3 sovralimentati |
1954
- 1960 |
Motori
di 2500 cm3 aspirati o 750 cm3 con compressore |
1961
- 1965 |
Cilindrata
massima 1500 cm3 aspirati |
1966
- 1983 |
Motori
di 3000 cm3 aspirati o 1500 cm3 sovralimentati |
1984
- 1985 |
Motori
sovralimentati di 1500 cm3 - consumo max. per GP: 220 litri |
1986 |
Motori
sovralimentati di 1500 cm3 - consumo max. per GP: 195 litri |
1987 |
Motori
turbo di 1500 cm3 - pressione max. 4 bar - consumo max. 195
litri - Motori atmosferici di 3500 cm3 - consumo libero - rifornimento
vietato |
1988 |
Motori
turbo di 1500 cm3 - pressione max. 2,5 bar - consumo max. 150
litri - Motori atmosferici di 3500 cm3 - consumo libero - rifornimento
vietato |
1989
- 1993 |
Motori
atmosferici di 3500 cm3 - consumo libero - rifornimento vietato |
1994 |
Motori
atmosferici di 3500 cm3 - consumo e rifornimento libero |
1995
- 2000 |
Motori
atmosferici di 3000 cm3 - consumo e rifornimento libero |
2001 |
Motori
atmosferici di 3000 cm3 - consumo e rifornimento libero
Ammessi solo motori V10 |
2004 |
Un
solo motore per week end di gara |
2005 |
Un
solo motore per 2 week end di gara |
2006 |
Motori
atmosferici di 2400 cm3 - Ammessi solo motori V8 a 90° |
Fonte: Autosprint 16/25 febbraio 2008
pagina
pubblicata dicembre 2004 - ultimo aggiornamento 20/2/2008
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