Iniziamo con questo articolo un viaggio che ci
porterà a scoprire i segreti dell'arte del realizzare
diorami dai più semplici ai più complessi, avendo
ben definito quello che vogliamo costruire e in che scala realizzarlo.
La scala:
Definito il tema del nostro diorama, non resta altro che decidere
in che scala realizzarlo.
Per scala s'intende il rapporto esistente tra modello che andremo
a costruire e la sua raffigurazione nella realtà. L'espressione
più usata è rappresentata da un numero frazionabile
per un secondo numero, ad es: 1/43. Il modello o il diorama
in costruzione sarà 43 volte più piccolo dell'originale.
Ma attenzione; non significa che 1 metro nella realtà
sia 43 cm (430 mm) nella riproduzione, ma come già accennato
nel precedente articolo si dovrà fare la seguente operazione
riportata in millimetri: 1000 : 43 = 24 mm. Una bella differenza
tra 430 mm e 24 mm. Non vi pare!.Al contrario dei modelli di
vetture o treni, i diorami di solito vengono realizzati nella
scala 1/43 quelli amatoriali e 1/50 - 1/100 - 1/1000 quelli
costruiti per rendere un progetto da presentare ( interi quartieri
di una città, scali ferroviari, ponti e viadotti) in
forma tridimensionale.
Un altro esempio lo troviamo nei costruttori di plastici ferroviari,
dove le scale rappresentate vanno dalla O che corrisponde a
1/43,5 alla Z - 1/220.
Superfluo dirlo ma attenzione a realizzare il tutto nella stessa
scala, onde evitare di trovarci con un figurino che riesce a
guardare all'interno di una finestra del secondo piano di un
edificio.
Attrezzi:
Realizzare un diorama è impresa impossibile senza i giusti
attrezzi. Bella scoperta!.
La scoperta non è poi così bella, quando nella
fretta si improvvisano degli attrezzi "fai da te",
giusto perché in quel momento non abbiamo di meglio a
disposizione: manca la riga in metallo per sezionare verticalmente
un foglio di cartone?. Non importa, usiamo un pezzo di legno,
tanto e diritto lo stesso. Risultato: un bel taglio del cartone
con scarto fuori squadra di 2 o 3 millimetri. Sotto con il prossimo
taglio e cartone da buttare se non si può riciclare per
qualcosa d'altro. Dunque scopriamo assieme cosa serve esattamente
a un modellista che si cimenti la prima volta con la costruzione
di un diorama.
Prima cosa è utile fornirsi di una riga in metallo millimetrata,
di una squadra millimetrata a cappello con angolo di 90°.
Questi due strumenti servono essenzialmente a mantenere l'esatta
squadra durante i tagli del cartone o del legno, oltre al tracciare
in maniera perfetta misure in scala riportate dall'originale.
Per la tracciatura si deve considerare che non tutti i materiali
possono essere tracciati con lo stesso strumento. Un esempio:
provate a tracciare una finestra con una matita normale su di
un foglio di acetato. Risultato: nulla. Come dicevo in commercio
esistono un'infinità di oggetti atti allo scopo; quindi
ci muniremo di: matita in grafite per disegni su carta, cartone,
legno; un pennarello indelebile apposito per la tracciatura
su acetato e plexiglas, un segnatoio per i fogli di alluminio
o metallo in genere, e di un comune pennarello per le tracciature
su stoffa. Sul nostro tavolo inoltre non dovranno mancare: un
compasso, un punteruolo per la bulinatura dei fogli di metallo
da forare (serve come autocentratura della punta), un cutter
o tagliabalsa per l'incisione del cartone e del legno, un seghetto
a lama rigida o saracco e un seghetto ad arco reperibile nelle
confezioni del traforo, ammesso che se ne trovino ancora. Un
buon tronchesino servirà a sezionare barre di metallo
non superione a 1,5 mm di diametro, mentre una pialla (di quelle
piccole) asseconderà i desideri di lisciatura del legno
da parte del neofita modellista. Un scelta importante sarà
quella delle lime che si divideranno in lime per legno e lime
per metallo. Entrambe dovranno essere di differenti misure per
agevolare il lavoro dallo sgrossamento alla rifinitura del pezzo.
Per la scelta dei trapani, consiglio un trapano elettrico di
tipo convenzionale e un trapanino multiuso, con corredo di minipunte
e frese annesse, oltre a un piccolo microtrapano manuale, utile
per microfoni con sezioni di punte non portate dai trapani elettrici,
oltre che per la versatilità d'utilizzo. Nella categoria
attrezzi d'afferro includerei una serie di pinzette di diversa
tipologia; quelle servono sempre e quando occorrono non si trovano
mai. Sul nostro banco da lavoro ci dovrà essere obbligatoriamente
una piccola morsa da banco, accompagnata da diversi morsetti
per il serraggio in fase d'incollaggio dei pezzi.
Altri strumenti utili si riveleranno: una buona lente d'ingrandimento,
un asciugacapelli elettrico, o meglio ancora un decappatore
di vernice elettrico, quello che usano i carrozzieri, tenuto
alla prima velocità è utilissimo all'asciugatura
veloce dello stucco posato e degli eventuali pezzi verniciati,
stando attenti a non esagerare con la permanenza del flusso
di aria calda, pena la completa distruzione del pezzo, dovuta
all'evaporazione veloce dell'acqua contenuta nello stucco e
nelle vernici. Un saldatore a stilo e una piromatita completeranno
la nostra dotazione di partenza a cui nel tempo seguiranno attrezzi
sempre più mirati allo scopo che ci prefiggeremo.
Sono sottintesi tutti gli altri comuni attrezzi da banco.
Abrasivi:
Nel
mondo del modellismo, praticamente sono insostituibili. Si presentano
il più delle volte sotto aspetto di fogli di diverso
colore, con grana che va da 20 a 1200 per le microfiniture (vedi
rimozione colla su superfici già verniciate).
La "carta di vetro" come viene comunemente chiamata,
il più delle volte sostituisce in maniera impeccabile
le lime per la sua versatilità d'uso, incollata su pezzi
di legno o usata così come viene venduta. Conosciamo
in dettaglio gli abrasivi che serviranno al nostro scopo. Esistono
in commercio tre categorie di abrasivi: la scartavetro è
un abrasivo di colore giallo, usato specialmente per la rifinitura
del legno. Utile per sagomature di legno di balsa, massello
compensato e cartone.
La carta a telo smeriglio è consigliabile per le lucidature
di metalli, riconducendoli ad uno stato di porosità superficiale
pressoché nullo.
La carta da carrozzière è molto più professionale
e allontana, anche se usata in maniera meno consistente delle
altre due, dal mondo della costruzione dei diorami.
Il polish venduto in pasta ha lo stesso fine del telo smeriglio
con la variante della miglior facilità d'impiego.
Un
consiglio che mi sento di dare è quello di usare sempre
una mascherina quando si interagisce con questi abrasivi.
Adesivi e collanti:
Servirebbero due puntate per scrivere tutto degli adesivi e
collanti, caratteristiche, pregi e difetti, ma ci limiteremo
a commentare i tre gruppi più diffusi e usati dai modellisti.
E' bene conoscere questa categoria di prodotti per saperne dosare
l'uso e l'impiego in campo modellistico. La maggior parte degli
adesivi è composta da colle di plastica fatte sciogliere
in uno specifico solvente e ovviamente possono incollare solo
plastica con plastica sotto l'effetto del solvente che agisce
da ammorbidente sulle parti da incollare e agisce durante la
sua evaporazione fondendone le parti. Un piccolo consiglio è
quello di incollare sempre entrambe i lati del pezzo, possibilmente
dentro (e li si può abbondare per una maggiore tenuta
nel tempo) e fuori, cercando di mettere il minimo indispensabile
all'incollaggio se non ci si vuole trovare dopo a lavorare con
cutter e cartavetro per rimuovere gli eccessi.
Vediamo una breve carrellata di adesivi e loro impiego.
Colla cianoacrilica:
è considerato adesivo universale e quindi idoneo per
i lavori modellistici. Di solito viene venduto in tubetti da
5 o 10gr, liquido o in gel. Molto potente e resistente, ha delle
caratteristiche che lo rendono inconfondibile. La prima è
la volatilità del prodotto, quindi attenzione quando
si usa, i vapori provocano fastidi e lacrimazioni agli occhi.
La seconda è quella della reazione del prodotto con l'aria:
forma una patina bianca specialmente se usato su plexiglas o
acetato. Inoltre grazie alla volatilità dei suoi elementi,
ha un'adesione quasi istantanea ed è bene prestare attenzione
alle dita che il più delle volte vi resteranno incollate
al pezzo in lavorazione.
Ma credetemi, è una vera bomba nell'incollaggio di pezzi
di diversa natura, una goccia basterà a garantire un
buon incollaggio.
Colla bianca: (acetato
di polivinile): è forse la colla più usata per
le costruzione in legno e cartone. Di essiccazione lenta è
l'ideale per incollaggi che non si devono vedere. Inoltre se
usata in maniera intelligente, permette lavorazioni in altro
modo impossibili. Prendiamo l'esempio di dovere costruire delle
collinette. Dopo avere messo in posizione le future colline
composte con strati di polistirolo, immergiamo della comune
carta igienica in una soluzione di colla bianca e acqua - rapporto
¼ - con delle pinzette. Estraiamo dalla vaschetta la
carta quando è sufficientemente imbevuta di soluzione
e adagiamola sul polistirolo precedentemente incollato sulla
base di legno. Adagiamo la carta dando la forma desiderata.
Il peso della soluzione acqua-colla, farà prendere alla
carta tutte le sagome della collina. Lasciamo asciugare naturalmente
il tutto (se abbiamo fretta usiamo, ma con cautela un phon)
passando l'aria calda avanti e indietro fin quando la carta
non si sarà solidificata e poi passiamo il colore desiderato.
Il risultato è assicurato con minimo sforzo e spesa.
Un altro esempio è quello della realizzazione dei ghiaccioli
che scendono dalle grondaie di un tetto innevato. Con l'aiuto
di uno stuzzichino preleviamo la colla pura dal barattolo e
posizioniamolo a bordo grondaia. Lasciamo indurire la colla
e ripetiamo l'operazione fin quando raggiungeremo le dimensioni
del ghiacciolo programmate. Vedrete che asciugando la colla
diventerà trasparente, simulando il ghiaccio. Uno spruzzo
di bianco a tempera e oplà, il ghiacciolo è pronto.
Colle epossidiche:
denominati anche adesivi universali, hanno un alto potere di
penetrazione, adatte ad unire diverse specie di superfici, ad
esempio porose e lisce e si ottengono mescolando i due componenti
contenuti nella confezione.
Impermeabili e resistenti sostituiscono brillantemente le saldature,
ma non sono adatte a incollare materiali flessibili.
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