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In collaborazione con:
www.IdeaHobby.it




Invecchiamento modelli e diorami
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invecchiare un modello o un diorama, significa renderlo consunto alla vista, anche se il "pezzo" è appena stato costruito. Questa tecnica viene usata maggiormente dai "dioramisti" militari, i quali sono costretti per forza di cose a riprodurre scenari con fango, neve acqua ecc..
Così alcuni mezzi appariranno all'occhio dell'osservatore con ruggine, fori, vetri rotti e quant'altro la realtà ci può regalare.
Un altro piccolo consiglio: se la vostra meta è quella di realizzare diorami militari e per caso dovete invecchiare un aereo, non insistete come su di un carro armato, anche perché i velivoli hanno maggiore manutenzione dei carri e quindi le massicce tracce di ruggine certamente non sposano con il vostro modello.
Vediamo come fare prendendo come esempio un camion militare.
Dopo avere costruito il mezzo ed averlo verniciato (in questo caso gli errori di verniciatura sono perdonati) cominciamo con il rompere il colore seguendo questa tecnica:
lungo i profili superiori del mezzo, cabina e centina, depositiamo dopo avere immerso un pennello nell'acquaragia il liquido raccolto e lasciamolo "scivolare" lungo le fiancate del camion. Ricordatevi che l'invecchiamento specie se dovuto ad acqua piovana, comincia sempre dalla parte superiore del mezzo e via-via scende fino al basso. Appena fatta colare l'acquaragia, con un altro pennello applichiamo in quel punto del colore a olio di queste tonalità: bianco, terra bruciata e giallo chiaro.
Il colore applicato verrà "guidato" dell'acquaragia scendendo lungo le fiancate. Se vi sembra di avere messo troppo colore, ripetete l'operazione solo con acquaragia. Lasciate evaporare l'acquaragia e vi troverete della ruggine mischiata a sporco e vernice invecchiata. Questa operazione è da eseguire per i neofiti con pennello, poi il tempo farà da maestro per l'uso dell'aerografo.

Sicuramente un mezzo invecchiato avrà anche del fango, specialmente e ovviamente nelle parti basse del cassone e sulle ruote, a meno ché non si sia ribaltato in una pozzanghera e abbia poi ripreso la marcia come se niente fosse. Anche qui si inizia dal pennello per poi finire con il tempo all'aerografo. In genere il fango secco ha uno spessore e quindi preleveremo vernice a tempera dal tubetto e con un pennello lo applicheremo nei punti interessati, lasciandolo asciugare finché non abbia formato la patina in rilievo. Per il fango "fresco", useremo del marrone scuro da applicare vicino a quello datato e così facendo daremo il contrasto tra le due tipologie del fango.
La ruggine si ottiene con lo stesso sistema dell'invecchiamento, facendo colare dopo l'acquaragia questa volta il giallo cromo a olio. Anche in questo caso la ruggine antica sarà più scura di quella nuova. Prima di apporre la ruggine, visionate attentamente il modello e calcolate che la ruggine parte dalle zone del mezzo dove l'acqua si raccoglie e sedimenta. Perciò tutte le scanalature e le rientranze saranno interessate per primo al fenomeno.
Per fare "scoppiare" il colore, prima di verniciare il mezzo, ricordatevi nei punti prescelti, di applicare alcune gocce di colla vinilica e poi verniciare con aerografo il tutto. Dopo avere trattato il mezzo con quanto sopra descritto, picchiettate dove avete messo la colla vinilica e vedrete la vernice aerografata staccarsi, simulando perfettamente lo scoppio del colore dovuto alla ruggine stessa. Provate sempre prima con un campione le operazioni fin qui descritte.

Lumeggiatura del modello: con questo termine si intende l'operazione atta a fare risaltare particolari del modello più usurati dal tempo. Esempio: un carro armato avrà il suo punto maggiore di lumeggiatura all'altezza dei cingoli e del treno di rotolamento e questo perché la risultanza degli attriti a cui e sottoposto nella realtà, fanno e questo è un esempio preso molto alla larga, da carta vetro perenne. Come fare? Il nostro bravo pennello piatto e un barattolino di Silver (smalto) serviranno al nostro scopo. Intingiamo nel barattolo il pennello ed estraiamolo subito. Dopo avere rimosso la vernice in eccedenza dalle setole, facendo pressione sulle setole con uno straccio, passiamolo energicamente sul bordo dei cingoli verniciati in precedenza. Vedrete che l'effetto sarà quello della vernice scrostata, con visione del "metallo nudo" rendendo il vostro modello di plastica come se fosse stato realizzato in acciaio.

Polvere: di facile realizzazione, richiede l'uso dell'aerografo per un risultato ottimale. Il colore impiegato in prevalenza sarà il bianco o il nocciola chiarissimo. Si consiglia, a meno ché non stiate realizzando un diorama con ambientazione rallystica, di farla depositare su automezzi che nel diorama simulino inoperatività e quindi maggiormente colpiti dal fenomeno.
Altro trucco è quello del vetro rotto o foracchiato da proiettili, L'esempio porta sempre al diorama militare anche perché concede maggiore spazio alle tecniche realizzative e perdona maggiormente gli errori di gioventù. Prendiamo il vetro che può essere quello di un automezzo o quello di una finestra di una casa e con una lama di cutter usata in punta, incidiamo la plastica lavorando in senso ondulatorio da destra a sinistra. Il vetrino si creperà simulando il cristallo vero, ma attenzione a non eccedere con la pressione al taglio, altrimenti si romperà.
Per i proiettili una punta dello 0,3/0,5, dipende in che scala state lavorando, farà al caso vostro, l'importante e che li sistemiate in maniera veritiera come una raffica di mitragliatrice.

Costruire un diorama

Fatta una parentesi sulle tecniche, attrezzi, colori e tutto quello che serve alla realizzazione di un diorama, passiamo ora alla fese vera e propria della realizzazione. Come già detto in capitoli precedenti, dopo avere scelto la scala; avere realizzato i disegni di massima nella scala scelta; avere schizzato quello che vorremmo costruire, ora è il momento di mettersi all'opera.
Come prima cosa realizzeremo una base su cui sviluppare e poi appoggiare il nostro diorama.
A secondo del progetto, stabiliremo se ci serve una base rotonda, quadrata o rettangolare, tenendo in considerazione anche l'aspetto estetico che il diorama dovrà assumere.
Consiglio: una volta sviluppato l'ingombro totale del diorama, è bene tenere sempre uno spazio sul perimetro dello stesso di almeno 10 cm e questo per non "annegare" il diorama, stretto nella sua teca in vetro che costruiremo o faremo costruire.
In genere per non eccedere nel peso e nelle dimensioni, è consigliabile acquistare un foglio di compensato multistrato di 10 mm; applicheremo sul perimetro un listello di legno di 25 mm x 8 mm come cornice. Questo, oltre a irrobustire la base, servirà anche come contenimento della teca, l'importante che lo si faccia sporgere dal piano del compensato, almeno 5 mm.
Applicheremo sulla parte non in vista della base, dei listelli di adeguate misure come nervature, in modo che la base non si "imbarchi" nel tempo e resti sempre con angolo retto do 90° rispetto all'asse del diorama. E' consigliabile realizzare la base prima di incollarvi sopra i complementi del diorama, evitando così rotture quando si applicheranno i rinforzi.
Il perimetro realizzato in listello si potrà verniciare anche una volta terminato il diorama, naturalmente con pennello a mano, mentre la superficie effettiva di dove poserà la scena, andrà trattata con gesso acrilico liquido, prima della verniciatura finale.
Preparata la base con le tecniche apprese fino a questo momento, mettiamoci all'opera per costruire quello che più ci affascina e ci è richiesto.

Visto che non è cosa semplice programmare nei minimi dettagli tutto l'occorrente per la realizzazione del nostro diorama, basterà suddividere gli step lavorativi. Un esempio: se dobbiamo realizzare un bel prato con tanto di alberi e cespugli che farà da quinta al nostro diorama e siamo ancora allo sviluppo delle collinette o del piano dove "sorgerà" il nostro prato, inutile andare a comperare in questa fase alberi e erba, con il rischio che durante la creazione della scena, avvenga un naturale cambiamento di programma, magari decidendo di ridurre gli alberi da una decina a qualche unità: sarebbero soldi buttati (questo vale per chi non costruisce in casa anche questi accessori scenici).
Per concludere questo breve corso sulla realizzazione dei diorami e non farlo diventare i " Promessi Sposi II", procederemo con una breve sintesi dei passi da memorizzare e armonizzare, in modo che la costruzione fili liscia dalla progettazione alla rifinitura.

Ricordiamoci che:

Per realizzare i nostri diorami, dovremo seguire questa semplice scaletta lavori:

*prima di tutto, l'idea.

*la documentazione iconografica, per evitare errori grossolani del periodo in cui è immerso il diorama rispetto alla realtà storica.

*la ricerca in Internet o su riviste di settore di un lavoro similare al vostro; non per copiarlo, risulterebbe lampante davanti agli occhi di tutti, ma per avere un' idea di come altri modellisti hanno affrontato lo stesso vostro problema e risolto.

*lo schizzo del diorama su carta, magari con i colori che prevediamo impiegati.

* la scelta dei materiali da impiegare.

*le prove dei materiali: per non rischiare a opera in corso una scelta sbagliata che condizionerebbe il risultato finale, facendoci rifare il pezzo magari quando è già posizionato e incollato.

*la costruzione vera e propria, dove metterete in pratica quanto letto su questo sito o su altri siti di colleghi con la stessa passione e dove sperimenterete forse per la prima volta tecniche di realizzazione tutte vostre, che vi porteranno, se la passione avrà il sopravvento, a conoscere un mondo Lilliputtiano, ma che rispecchi la realtà in maniera assoluta, senza dimenticarsi del vero motore trainante che è la fantasia.

Termina qui il nostro viaggio che ha cercato di spiegare al meglio cosa fare e cosa non fare, quando si vuole costruire un diorama. Spero che a qualche "nuovo" del settore sia servito, senza essere maestro a nessuno, ma con l'umiltà di volere regalare a qualcuno le proprie esperienze maturate in questi anni di modellismo e passione.
Buon lavoro. Modelfoxbrianza














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