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            Lorenzo 
          Bandini a 
          Monaco nel 1967
          
          
          
          
          
          
          Realizzazione 
          : 1992- scala 1/43 - 
          Modello: Scale Racing Cars - 
          Collezione MfB 
              | Bandini 
                  e la formula uno. Una storia come tante altre, uguale ad altre 
                  storie di altri piloti che negli anni 60 avevano una voglia 
                  matta di emergere, di arrivare, di dimostrare di che pasta erano 
                  fatti. Di carattere calmo e molto serio, Lorenzo rappresentava 
                  quello che in gergo si chiama "il bravo ragazzo", 
                  un ragazzo che ha costruito il suo debutto in formula uno con 
                  tanti sacrifici. Una storia la sua, coltivata nel garage milanese 
                  del Sig.Freddi, che sarebbe poi diventato suo suocero, dopo 
                  avere sposato Margherita. Bandini raccontava che in Italia giunse 
                  da Bengasi, dove il padre gestiva un'industria di macchine agricole. 
                  A quindici anni arrivò a Milano in cerca di miglior fortuna, 
                  senza soldi e con tante speranze. Iniziò come meccanico 
                  nel garage di Freddi e quindi la passione per le auto da corsa 
                  lo contagiò, collaudando di nascosto le auto dei clienti. 
                  Cominciò con una Fiat 1100 TV nella Castell'Arquato - 
                  Vernasca e si classificò 15° di classe. Lorenzo continuò 
                  con le gare in salita, fino a "centrare" nel 1956 
                  un primo posto nella Lessolo-Alice con una Fiat 8V preparata 
                  da lui stesso. Nel 1958 acquista una formula Junior, una Volpini 
                  e si iscrive al Gran Premio di Siracusa di quell'anno, classificandosi 
                  al 3° posto. Dopo avere acquistato una Stanguellini, vinse 
                  il Gran Premio Libertad a Cuba e partecipò al corso indetto 
                  dalla Scuderia Centro-Sud di Mimmo Dei, con un' insegnante d'eccezione: 
                  Piero Taruffi. Nel 1961 riceve la chiamata di Ferrari e a bordo 
                  di una Testa Rossa, vince il Circuito di Pescara. Da quel momento 
                  in poi, le vittorie come stradista si susseguono in modo costante, 
                  fino alla vittoria alla 24 Ore di Le Mans. Vince l'unico Gran 
                  Premio di F1 nel 1964 in Austria. Nel 1967 vince in coppia con 
                  Amon la 24 Ore di Daytona, ma lui non si monta la testa, rimane 
                  sempre con i piedi per terra. Lui non è una prima donna, 
                  è solo un pilota che ama il suo mestiere. Poi arriva 
                  il 7 maggio 1967, il Gran Premio di Monaco, la morte che prima 
                  lo sfiora e poi lo prende definitivamente, il 10 maggio lasciandoci 
                  la nostalgia di quel "bravo ragazzo".  |  
 
 
 
 
 
             
              | Bandini 
                  osserva la 156 sperimentale del 1962.Senza dubbio Bandini fu il pilota italiano più amato 
                  dagli italiani degli anni '60. Iniziò a correre per la 
                  Scuderia Centro Sud di Mimmo Dei, abbandonando il sogno di esordire 
                  a bordo di una Ferrari messa a disposizione dalla FISA, che 
                  preferì Giancarlo Baghetti. Esordì come pilota 
                  di F.1 nel Gran Premio del Belgio del 1961. Enzo Ferrari lo 
                  chiamò a Maranello nel 1962.
 
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                    | Il tragico incidente di Bandini a Montecarlo, visto dalle 
                        fotografie di R.W.Schlegelmilch, tratte dal libro Grand 
                        Prix de Monaco
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              | 7 
                  Maggio 1967Partito dalla prima fila con il secondo 
                  tempo, ha davanti solo Brabham, che al secondo giro "sbiella" 
                  inondando la pista per un paio di chilometri di olio motore. 
                  Inizia il pandemonio; vetture che si girano, che si toccano. 
                  I piloti fanno inutilmente di tutto per tenerle in pista, ma 
                  nulla da fare. Ormai il tracciato di Montecarlo non è 
                  altro che un nastro viscido di asfalto. Bandini segnala ai box 
                  che la pista non è praticabile e si ondeggia inesorabilmente. 
                  Bandini non ama correre sul bagnato, figuriamoci sull'olio. 
                  La 312 di Lorenzo, scarica a terra inutilmente i suoi cavalli 
                  motore, patinando da una parte all'altra della pista, ma Lorenzo 
                  continua, quella gara la deve vincere lui. Ripensa al perchè 
                  Scarfiotti è ai box della Ferrari, forse la paura di 
                  una sostituzione alla guida della rossa lo attanaglia. Bandini 
                  pian piano riprende velocità, tanto da incuriosire il 
                  D.S Franco Lini che è ai box, ma si scoprirà poi 
                  che non fu Bandini ad accellerare, ma Hulme ad andare più 
                  piano. Davanti Hulme e dietro a Lorenzo, Amon con l'altra Ferrari, 
                  corrono verso il traguardo di questa pazzesca edizione del Gran 
                  Premio di Monaco.
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                  Bandini 
                  in gara a Montecarlo
                  
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              | Al 
                  73. giro, Lini fa mettere il segnale delle posizioni: Bandini 
                  secondo e Amon terzo. Bandini vede il cartello ma non rallenta 
                  e continua a girare il 1'30", sembra quasi che Lorenzo 
                  sia bloccato con lo sguardo e con il pensiero a qualcosa di 
                  incomprensibile. Ormai Bandini era diventato un automa . La 
                  gara doveva vincerla lui e basta!. Dalle tribune si dirà 
                  che Lorenzo "era cotto", arrivando persino lungo alla 
                  Curva del gasometro.
 
 All'82° giro la Ferrari 312 n°18 taglia la pista, punta 
                  e strige le balle di paglia, urta contro una bitta in ferro 
                  del porto, perde una ruota, si impenna e ricade rovesciata di 
                  180°. Fuoco, tanto fuoco, tanto da convincere quasi subito 
                  i commissari di percorso che Lorenzo è già morto. 
                  Sono le 17.10 del 7 maggio 1967 e inutile cercare i perchè 
                  dell'incidente. Bandini dopo non poche difficoltà, viene 
                  estratto dai resti della sua vettura e portato all'Ospedale 
                  di Monaco, dove il Prof. Chatelain dichiara apertamente che 
                  dal punto di vista scientifico, Lorenzo è già 
                  morto e ogni ora in più di sopravvivenza è un 
                  vero miracolo. MfB
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              | Bandini 
                  con la moglie Margherita Freddi ritratto da una rivista dell'epoca. 
                  Nato il 21 dicembre 1935 a Barce in Libia, Lorenzo corse con 
                  la Ferrari dal 1962 al 1967
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                      | Stagioni 
                          in Ferrari:Gran Premi disputati: 35
 | 1962 
                          - 1963 - 1964 - 1965 - 1966 - 1967 |   
                      | Pole 
                          position: 1 | 1966 
                          G.P. di Francia |   
                      | Giri 
                          Veloci: 2 | 1966: 
                          G.P. di Monaco - G.P. di Francia |   
                      | Vittorie: 
                          1  | 1964: 
                          G.P. d'Austria |   
                      | Secondi 
                          posti: 2 | 1965: 
                          G.P. di Monaco 1966: G.P. di Monaco
 |   
                      | Terzi 
                          posti: 5 | 1962: 
                          G.P. di Monaco1964: G.P. di Germania - G.P.d'Italia - G.P. 
                          del Messico
 1966: G.P. del Belgio
 |    |  Bibliografia
 
 Leggi 
          anche Monografie di Franco Gallo alla pagina: Addio Bandini
 
 pagina 
          pubblicata nrl 2003 - aggiornata il 12/3/2007
 
 | 
     
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