|   L'idea. 
                  La Scuderia Ferrari rappresenta la pietra miliare nella vita 
                  di Enzo Ferrari, base indiscussa delle scelte che dal 1929, 
                  segnarono il passo nella crescita di un'Azienda che porterà 
                  indissolubilmente il Suo nome negli anni a venire.  
                   
                  Il 1929 sarà ricordato come l'anno della grande 
                  crisi economica. Il 24 ottobre crolla la Borsa di Wall Street, 
                  riducendo sul lastrico imprenditori e azionisti di migliaia 
                  di aziende. In Italia in quell'autunno, Enzo Ferrari partecipa 
                  ad una cena organizzata nella Casa del Fascio di Bologna dal 
                  locale Automobile Club, per celebrare la conquista del record 
                  del Mondo sui dieci chilometri, conquistato da Baconin (Umberto) 
                  Borzacchini a bordo di una Maserati. 
                  Oltre a Ferrari e Borzacchini, Alfieri Maserati e altri commensali 
                  parlano ovviamente di corse e di piloti in auge in quell'anno 
                  e Ferrari, con quell'estro che lo distinguerà negli anni 
                  a venire, caldeggia l'idea di fondare una scuderia corse per 
                  far correre facoltosi clienti con vetture sportive Alfa Romeo. 
                  Dopo essere stato pilota della Casa del Biscione, Ferrari, grazie 
                  all'interessamento di Ramiro Munaron, già concessionario 
                  Alfa Romeo per il Piemonte e l'Emilia Romagna, era divenuto 
                  il Rappresentante alla vendita per l'Emilia, la Romagna e le 
                  Marche, avendo sede in un angusto garage denominato "Garage 
                  Gatti" sulla Via Emilia. L'idea venne raccolta e dal verbale 
                  del Consiglio d'Amministrazione possiamo evincere un chiaro 
                  quadro degli albori della Scuderia Ferrari. 
                   
                   
                
                   
                    |   Libro 
                        verbali sedute Consiglio d'Amministrazione Società 
                        Anonima "Scuderia Ferrari" 
                         
                        Costituita in Modena con atto Dott. Alberto Della Fontana 
                        16 Novembre 1929, omologato con provvedimento del Tribunale 
                        di Modena in data 29 Novembre 1929 
                        Durata 16.11.1929 al 16.11.1931. 
                        Capitale Sociale lire 200 mila. 
                        Presidente: Sig.Caniato Alfredo fu Abramo di Ferrara 
                        Consigliere Delegato - Direttore: Ferrari cav. Enzo di 
                        Modena 
                        Scopo: "compera di automobili da corsa di marca "Alfa 
                        Romeo" e partecipazione colle stesse alle Corse 
                        incluse nel "calendario nazionale sportivo" 
                        e nel calendario della "Associazione Nazionale Automobil 
                        Clubs".  
                          | 
                   
                   
                    |   Situazione 
                        delle Azioni: 
                         
                          
                      
                         
                          |   Caniato 
                              Alfredo e Augusto  | 
                            n°130 
                              azioni   | 
                            per 
                              £ 130.000  | 
                         
                         
                          |   Ferrari 
                              Cav. Enzo  | 
                            n° 
                              50 azioni  | 
                            per 
                              £ 50.000  | 
                         
                         
                          |   Testi 
                              Ferruccio   | 
                            n° 
                              5 azioni  | 
                            per 
                              £ 5.000  | 
                         
                         
                          |   Soc.An.Alfa 
                              Romeo   | 
                            n° 
                              10 azioni  | 
                            per 
                              £ 10.000  | 
                         
                         
                          |   Soc.An.Pirelli  | 
                            n° 
                              5 azioni  | 
                            per 
                              £ 5.000  | 
                         
                       
                        Totale 
                        n° 200 Azioni per £ 200.000 
                         
                        Seduta n°1. Oggi 15 gennaio 1930 - VIII Era Fascista, 
                        a seguito di regolare avviso di convocazione, si è 
                        riunito, per la prima volta, alle ore 15 in Bologna, Via 
                        Montegrappa 6 nei locali della "Agenzia Alfa Romeo", 
                        il Consiglio d'Amministrazione della S.A."Scuderia 
                        Ferrari", nelle persone: 
                        Caniato Sig.Alfredo, Ferrari Cav. Enzo e Tadini Sig.Mario. 
                        Ritenuto legale il numero dei presenti il Presidente, 
                        Sig. Alfredo Caniato, dichiara aperta la seduta e passa 
                        all'ordine del giorno: 
                        a) Partecipazione alla Coppa della 1.000 Miglia. Il Consiglio 
                        dopo lunga discussione decide in massima la partecipazione 
                        alla Coppa della 1000 Miglia da disputarsi il 12-13 Aprile 
                        prossimo. 
                        Pertanto, per non aggravare di oneri eccessivi la Società 
                        e non ravvisando in tale corsa il Consigliere Delegato 
                        e Direttore tecnico, Ferrari cav. Enzo, notevoli possibilità 
                        di riuscita e per altre molteplici ragioni, i Sigg. Caniato 
                        e Tadini suddetti si assumono in proprio le spese inerenti 
                        all'allenamento, meccanici ecc, derivanti da tale partecipazione. 
                        b) Ordinaria Amministrazione. Il Consiglio prende atto 
                        di vari contratti ed operazioni svolte dal Consigliere 
                        Delegato in unione al Presidente, come l'assunzione del 
                        corridore Campari, la definizione del contratto Pirelli 
                        e quello Alfa Romeo e ne approva senz'altro il contenuto. 
                        Null'altro essendovi da deliberare, la seduta è 
                        tolta alle ore 16.30 
                         
                        Scritto, letto ed approvato: 
                        Il Presidente: Caniato Sig. Alfredo 
                        Il Consigliere Delegato: Ferrari cav. Enzo 
                        Il Consigliere: Tadini Sig. Mario.  | 
                   
                 
                
                   
                    |   Il 
                        testo è tratto dal libro: Piloti che Gente di Enzo 
                        Ferrari - Conti Editore  
                        dopo preventiva interpretazione e trascrizione da 
                        parte dell'autore del presente articolo  | 
                   
                 
                 
                   
                  Scrive 
                  Ferrari nel Suo libro "Piloti che Gente: "La 
                  scuderia nacque immediatamente da un'idea scaturita in una cena 
                  a Bologna, nel 1929. Ebbe vita per nove anni e un cordone ombellicale 
                  la legò costantemente alla casa milanese. Mai in effetti, 
                  gli interessi della Scuderia furono costretti a divergere da 
                  quelli dell'Alfa Romeo. I primi soci oltre a me, furono due 
                  fratelli, commercianti di canapa, Augusto e Alfredo Caniato 
                  di Ferrara e quel Mario Tadini che doveva guadagnarsi il titolo 
                  di re della montagna per le sue brillanti affermazioni in tutte 
                  le corse in salita, in Italia e all'estero...(omissis). La società 
                  così composta non durò molto: i Caniato e Tadini 
                  non ritennero di seguirne l'evoluzione."  
                   
                  La storia. 
                  Dal testo del libro verbale, si nota il temperamento di un Ferrari 
                  poco più che trentenne, ma già con le idee molto 
                  chiare su cosa fare e sulle possibilità o meno di vittoria 
                  nelle competizioni agonistiche del tempo. 
                  La neonata Scuderia Ferrari debuttò nelle corse automobilistiche 
                  il 12 e 13 aprile 1930 durante 
                  la IV Mille Miglia, come appunto dichiarato dal verbale del 
                  Consiglio d'Amministrazione, affidando le vetture Alfa Romeo 
                  6C 1750 GS alle coppie Caniato-Sozzi, Scarfiotti-Carraroli, 
                  e Tadini-Siena, ma nessuna vettura giunse al termine della massacrante 
                  gara, imputandone il fatto alla minima esperienza dei piloti 
                  e alla non proprio puntuale assistenza tecnica in gara. Toccò 
                  al "mantovano volante", Tazio Nuvolari con l'Alfa 
                  Romeo P2 "figlia" di Vittorio Jano, aggiudicarsi la 
                  prima vittoria, partecipando alla corsa in salita "Trieste-Opicina" 
                  disputata il 15 giugno 1930, regalare la vittoria alla neonata 
                  Scuderia. Da ricordare tra le sue vittorie più belle 
                  e combattute durante il periodo di permanenza a Modena, il Gran 
                  Premio di Germania del 28 luglio 1935 e la vittoria nella Coppa 
                  Vanderbilt, il 12 ottobre 1936 a Long Island - New York.  
                    
                  
                
                   
                    |   | 
                   
                   
                    |   Baconin 
                        Borzacchini, Enzo Ferrari, Tazio Nuvolari, Eugenio Siena 
                        a Monza   | 
                   
                 
                Gli 
                  anni tra il 1930 e il 1932, 
                  vedono Ferrari impegnato a gestire le vetture Alfa Romeo da 
                  lui vendute e/o preparate per le corse, oltre al ruolo di pilota 
                  ufficiale Alfa Romeo, conclusosi il 9 agosto 1931 con 
                  il Circuito delle Tre 
                  Provincie, 
                  che lo vide secondo assoluto, in previsione della prossima nascita 
                  del primogenito Dino. 
                  Esistono due documenti tra i tanti della storia 
                  Ferrari che permettono di fare ulteriore luce sulla genesi della 
                  nascita della Scuderia Ferrari e della gestione iniziale della 
                  stessa. 
                   
                  Il primo è 
                  datato 30 dicembre 1930 ed è una Dichiarazione 
                  dell'Alfa Romeo in cui si nomina la "Ditta Cav 
                  Enzo Ferrari, Concessionario Esclusivo per 
                  la vendita delle vetture della Casa milanese per l'Emilia Romagna 
                  e le Marche per l'anno 1931, con annessa richiesta di Targa 
                  Prova per il trasporto degli chassis e delle vetture dalla Sede 
                  a "destino" e per la prova di collaudo.  
                  Il secondo è 
                  datato 26 febbraio 1932 con intestazione "Denuncia 
                  di cessazione parziale-totale di esercizio", dove 
                  Enzo Ferrari il 1 gennaio 1932, presenta la denuncia inerente 
                  al "Garage Officina e Commercio" e Rappresentanza 
                  di Automobili in Viale Ciro Menotti. 
                  La lettera continua:"Partecipo poi che l'esercizio cessato 
                  è ora gestito per la rappresentanza dell'Alfa Romeo dalla 
                  Soc.Alfa Romeo, per costituzione di filiale in Bologna, per 
                  l'Emilie e Marche, sotto la direzione del sottoscritto (leggasi 
                  Enzo Ferrari) e quanto alla gestione del Garage e Officina dalla 
                  S.A.Scuderia Ferrari corrente in Modena". 
                   
                  Nel 1932 L'Alfa Romeo continua la propria attività e 
                  Ferrari distingue le "sue" macchine facendo applicare 
                  il cavallino rampante sui cofani delle vetture (9 luglio 1932 
                  - 24 Ore di Spa), mentre l'Alfa continua l'attività identificando 
                  le proprie vetture fino alla fine del 1932 con il quadrifoglio 
                  verde su triangolo bianco (si 
                  veda la pagina dedicata al Cavallino rampante), che la leggenda 
                  vuole sia stato "inventato" e applicato per la prima 
                  volta durante la Targa Florio del 1923 da un superstizioso Ugo 
                  Sivocci, vincitore di quella edizione su di un Alfa 
                  Romeo RL 6 C. Il binomio sportivo Scuderia Ferrari-Alfa Romeo 
                  dura fino alla fine del 1932, anno in cui l'Alfa Romeo diventa 
                  azienda pubblica, passando dalla Banca Nazionale di 
                  Sconto, all'IRI (Istituto per la Ricostruzione 
                  Industriale) alla cui Direzione Generale siede l'Ing.Ugo 
                  Gobbato  che da ottimo manager, non vuole che le spese 
                  per la gestione sportiva ricadessero in qualche modo sull'Azienda, 
                  delegando così Ferrari della gestione totale della Scuderia 
                  di Modena e passando di fatto tutto il materiale e le risorse 
                  umane da Milano a Modena. Le rosse Alfa da questo momento aboliscono 
                  definitivamente il quarifoglio verde in campo bianco, per fregiarsi 
                  dello stemma con il Cavallino Rampante. 
                  La Scuderia è domiciliata in Viale Ciro Menotti dal 1929 
                  al 1932, anno in cui venne ridenominata in Via Trento Trieste, 
                  civico 11 (che è poi la prosecuzione del Ciro Menotti) 
                  e Ferrari si adopera per migliorarne la funzionalità, 
                  facendo erigere opere murarie e adeguamenti 
                  alla struttura del 1920, anche in funzione della crescita 
                  delle attività agonistiche che oltre le vetture vedrà 
                  schierate anche le 
                  motociclette. 
                   
                  Leggendo la rivista della Scuderia Ferrari, non si può 
                  tralasciare un grafico su carta millimetrata che descrive le 
                  attività agonistiche dal 1930 al 1936. Il grafico si 
                  divide in tre sezioni ben distinte: 
                
                   
                    |   Chilometri 
                        percorsi  | 
                   
                   
                    |   1930  | 
                      1931  | 
                      1932  | 
                      1933  | 
                      1934  | 
                      1935  | 
                      1936  | 
                   
                   
                    |   19.232  | 
                      19.290  | 
                      28.268  | 
                      59.708  | 
                      57.676  | 
                      54.424  | 
                      57.941  | 
                   
                 
                 
                  Da questi primi dati, si denota l'incremento di km dovuto alla 
                  maggiore partecipazione nelle attività agonistiche nei 
                  primi 6 anni di attività, ma non è noto se nel 
                  riportarli, Ferrari tenne conto anche dei chilometri percorsi 
                  in prova. 
                
                   
                    |   Somma 
                        annua Gare disputate  | 
                   
                   
                    |   Anno  | 
                      1930  | 
                      1931  | 
                      1932  | 
                      1933  | 
                      1934  | 
                      1935  | 
                      1936  | 
                   
                   
                    |   Italia  | 
                      20  | 
                      20  | 
                      24  | 
                      18  | 
                      15  | 
                      15  | 
                      9  | 
                   
                   
                    |   Estero  | 
                      21  | 
                      22  | 
                      25  | 
                      40  | 
                      36  | 
                      35  | 
                      22  | 
                   
                 
                Il 
                  1936 segna l'inizio della discesa nella partecipazione 
                  della Scuderia Ferrari nelle gare nazionali e internazionali, 
                  contrastando con il dato dei chilometri percorsi che nel 1936 
                  sono aumentati di 3.500.  
                 
                  
                     
                      |   Somma 
                          annua vetture partecipanti  | 
                     
                     
                      | Anno | 
                        1930  | 
                        1931  | 
                        1932  | 
                        1933  | 
                        1934  | 
                        1935  | 
                        1936  | 
                     
                     
                      Media 
                        mensile 
                        macchine preparate | 
                        7.23  | 
                        8.71  | 
                        13.42  | 
                        16.14  | 
                        16.23  | 
                        16.15  | 
                        9.4  | 
                     
                     
                      Media 
                        vetture 
                        partecipanti ogni gara | 
                        2.32  | 
                        2.65  | 
                        3.24  | 
                        2.82  | 
                        3.16  | 
                        2.88  | 
                        3.09  | 
                     
                     
                      Totale 
                        vetture  
                        partecipanti annue | 
                        51  | 
                        61  | 
                        94  | 
                        113  | 
                        114  | 
                        161  | 
                        68  | 
                     
                   
                 
                La 
                  tabella mostra che il punto massimo di partecipazione della 
                  Scuderia Ferrari nelle competizioni fu il 1933 come gare disputate 
                  e il 1934 come totale vetture partecipanti. Si noti come il 
                  totale delle vetture partecipanti annue si siano ridotte nel 
                  1936. 
                   
                
                   
                    |   Le 
                        144 vittorie della Scuderia Ferrari  | 
                   
                 
                
                   
                    |   - 
                          | 
                      1930  | 
                      1931  | 
                      1932  | 
                      1933  | 
                      1934  | 
                      1935  | 
                      1936  | 
                      1937  | 
                      Totale  | 
                   
                   
                    | Vittorie | 
                      9  | 
                      13  | 
                      17  | 
                      27  | 
                      27  | 
                      30  | 
                      11  | 
                      10  | 
                      144  | 
                   
                   
                    | Piazzamenti | 
                      10  | 
                      13  | 
                      18  | 
                      24  | 
                      39  | 
                      39  | 
                      16  | 
                      12  | 
                      171  | 
                   
                 
                 
                 
                   
                    |   | 
                      | 
                   
                   
                    |   Piero 
                        Taruffi vincitore del Circuito di Pesaro 1932  | 
                      L'imbarco 
                        delle vetture della Scuderia partecipanti  
                        alla Coppa Vanderbilt del 1936  | 
                   
                 
                Gli 
                  uomini.  
                  L'imprenditorialità di Ferrari adesso può mettersi 
                  in mostra, avendo a disposizione uomini, vetture e materiale 
                  tecnico e il futuro "agitatore di uomini", gestisce 
                  e coordina al meglio ogni attività della sua Scuderia. 
                  Tra i collaboratori più stretti della Scuderia troviamo 
                  nomi come Luigi Bazzi, Attilio Marinoni 
                  e Battista Guidotti. 
                   
                  La descrizione di questi tre tecnici, la da Enzo Ferrari sulla 
                  rivista "La Scuderia Ferrari", Anno VI - n°1: 
                  Scrive Ferrari di Bazzi: "Luigi 
                  Bazzi è il tecnico della Scuderia Ferrari. Spetta a Lui 
                  il compito gravoso della preparazione e della messa a punto 
                  delle vetture. Ogni macchina non compie mai più di una 
                  gara senza essere buttata giù e rifatta. Una specie di 
                  tela di Penelope in campo meccanico. Bazzi ha il merito di aver 
                  tenuto in quella efficienza che tutti sanno le vecchie monoposto 
                  della Scuderia. La Scuderia Ferrari ha in Luigi Bazzi il perno 
                  del suo congegno tecnico: le molte vittorie dicono le riposte 
                  virtù di quest'uomo che ha per divisa la modestia, il 
                  silenzio ed il lavoro". 
                  Si può a tutti gli effetti considerare Bazzi come uno 
                  dei padri dell'Alfa Bimotore, che oltre partecipare a varie 
                  gare internazionali, conquistò con Nuvolari il 15 giugno 
                  1935, il record del miglio lanciato di 323,125 Km/h e il chilometro 
                  lanciato di 321,428 km/h. L'Alfa 
                  Bimotore inizialmente aveva due motori anteriori che la rendevano 
                  instabile alla guida. *Ferrari a Modena, posizionò 
                  un motore anteriore ed uno posteriore, migliorando così 
                  le prestazioni della vettura*. Il Cavaliere, 
                  come veniva chiamato a Modena, lasciò Milano per seguire 
                  le vetture del Portello a Modena nel 1933, dopo che la Casa 
                  di Arese demandò a Ferrari tutta la gestione sportiva. 
                  Bazzi restò con Ferrari fino al 1938, data del ritorno 
                  a Milano con la conseguente chiusura della Scuderia di Modena. 
                  Ritornò dopo il secondo conflitto mondiale a Modena, 
                  seguendo ancora una volta Enzo Ferrari.  
                   
                  *Intervista 
                  a Consalvo Sanesi, rilasciata a Luca Delli Carri a Milano il 
                  27 marzo 1997, 
                  riportata nel libro: "Benzina e Cammina" a pag.154. 
                   
                  Di Attilio Marinoni, Ferrari da una descrizione singolare: 
                   
                  "non è quel che si può 
                  dire un campione di bellezza; in compenso è il più 
                  completo fra i collaudatori che una casa d'automobili abbia 
                  mai avuto. Una macchina provata da Marinoni e da Marinoni messa 
                  a punto non si ferma più. Lo vedete bighellonare per 
                  l'officina che par non abbia nulla da fare. Ma Marinoni ha cento 
                  occhi come Argo e sa sempre tutto. Fu lui a salire per primo 
                  sulla Bimotore e a rivelarne le doti di velocità. Se 
                  Marinoni dice che tutto va bene, c'è da stare tranquilli". 
                    
                 
                  
                     
                      |   | 
                        | 
                        | 
                        | 
                        | 
                     
                     
                      |   Luigi 
                          Bazzi  | 
                        Attilio 
                          Marinoni  | 
                        Battista 
                          Guidotti   | 
                        Vittorio 
                          Jano   | 
                        Mario 
                          Tadini   | 
                     
                   
                  
                 
                Tocca 
                  a Battista Guidotti farsi "dipingere" da Ferrari: 
                  "E' cresciuto alla scuola di Bazzi 
                  e di Marinoni. E' un'allievo perciò di Vittorio Jano, 
                  che è un poco il papà dei migliori elementi di 
                  cui dispone la Casa del Portello. E' giovane, ma ha un'esperienza 
                  lunghissima perchè è passato attraverso tutti 
                  i reparti e perchè è salito spesso in corsa al 
                  fianco di campioni. Fu Guidotti che accompagnò Nuvolari 
                  l'anno in cui alla Mille Miglia si superarono per la prima volta 
                  i cento all'ora di media". 
                   
                  Altro Uomo di punta della Scuderia Ferrari 
                  fu sicuramente Vittorio Jano, valente progettista - classe 
                  1891. A 18 anni è assunto 
                  dalla Fabbrica Automobili Rapid e a 20 entra all'ufficio tecnico 
                  della FIAT, reparto corse. In staff con altri tecnici, collabora 
                  alla progettazione della 804/404 e 805/405 Grand Prix. Ferrari, 
                  avendone consociute le doti di valente tecnico, lo convince 
                  a lasciare la FIAT per l'Alfa. Nel 1924 vede la luce l'Alfa 
                  Grand Prix P2 e nel 1932 la P3. Dopo la collaborazione con Ferrari 
                  durata fino al 1937, Jano passa alla Lancia e crea un'altro 
                  capolavoro, la Lancia D50 di 2.500 cm3, che verrà ceduta 
                  poi alla Ferrari nel 1955, dopo la chiusura del reparto corse 
                  voluto da Gianni Lancia in seguito alla morte di Alberto Ascari 
                  e le discordie con il resto della famiglia Lancia. 
                    
                
                   
                    |   | 
                   
                   
                      
                        Torino 
                          26 luglio 1955: le Lancia D50  
                          prontealla partenza destinazione Maranello  
                        | 
                   
                 
                 
                   
                  Il Consigliere Mario Tadini viene descritto da Ferrari 
                  come valente "scalatore": "E' 
                  arrivato alle gare per automobili per amore allo sport e con 
                  mentalità dilettantistica. Tale si è conservato, 
                  pure avendo salito quattro a quattro i gradini della notorietà 
                  internazionale. E' forse lo stilista migliore che si conosca 
                  e la sua azione in corsa è perfetta. Lo sanno i suoi 
                  competitori allo Stelvio, che Tadini sa scalare come nessuno 
                  al mondo". 
                   
                  Nuvolari dal canto suo, consapevole dei successi ottenuti 
                  e delle sue potenzialità, propone a Ferrari una società 
                  che si chiamerà: "Scuderia Nuvolari-Ferrari". 
                  Scontata la risposta di Enzo Ferrari, che forte del detto da 
                  lui coniato che più o meno recitava così: 
                  "per funzionare bene una società deve avere responsabili 
                  di numero dispari inferiore a due", declina l'offerta 
                  arrivando ai primi dei molteplici scontri con l'asso mantovano, 
                  che si risolveranno quasi sempre nel tempo con una stretta di 
                  mano. 
                   
                  Gli anni dal 1931 al 1936, 
                  vedono la Scuderia impegnata in molteplici competizioni nazionali 
                  e internazionali, con lo sviluppo di un'idea, dovuta a cause 
                  di forza maggiore: la sponsorizzazione. 
                  Dal 1932 in poi la Scuderia Ferrari verrà indicata come 
                  residente in Via Trento e Trieste e non più Viale Ciro 
                  Menotti, località Sant'Agnese. 
                  Guardando le fotografie dell'epoca, si notano sui camion e furgoni 
                  della Scuderia Ferrari, le prime scritte pubblicitarie; e così: 
                  Pirelli, Siata, Alfa Romeo, Bosch, Memini, Shell, Rudge Whitworth, 
                  entrano a far parte della "sfera Ferrari", elargendo 
                  contribuzioni utili ai fini del sostentamento stesso della Scuderia. 
                  Il fatto forse più ecclatante, è quello del contratto 
                  con l'olandese Shell, descritto ampiamente nella sezione Ferrari 
                  Photostory. 
                   
                
                   
                    |   | 
                      | 
                   
                   
                    |   L'Alfa 
                        Romeo 158 "Alfetta"  | 
                      La 
                        P3 tipo B  | 
                   
                 
                 
                 Il 
                  1937 segna una svolta nelle attività 
                  della Scuderia Ferrari. I regolamenti automobilistici cambiano 
                  e le rosse Alfa, vengono battute sul campo da Mercedes e Auto 
                  Union. Vittorio Jano ne risentirà in prima persona di 
                  questa crisi, incolpato dai vertici dell'Alfa per gli insuccessi 
                  ottenuti davanti alle squadre tedesche e lascierà la 
                  Casa milanese come già detto, accasandosi alla Lancia. 
                  Inoltre l'Alfa Romeo comunica a Ferrari che è intenzionata 
                  a rilevare l'80% della quota azionaria della Scuderia Ferrari. 
                  Enzo Ferrari che non si faceva mai trovare impreparato, manda 
                  a dire ai dirigenti Alfa che è disposto a cedere tutto 
                  il "pacchetto". La contropoposta Alfa è quella 
                  di nominarlo Direttore del Reparto Corse del Biscione e quindi 
                  trasferirsi a Milano, concludendo di fatto in data 30 dicembre 
                  1937 l'attività modenese di Ferrari. 
                   
                   
                
                   
                    |   | 
                   
                   
                    |   Il 
                        Direttore dell'Alfa Ugo Gobbato con Ferrari e i piloti 
                        della Scuderia, Brivio e Farina  | 
                   
                 
                 
                 La 
                  liquidazione.  
                  Gennaio 1938: l'Alfa Romeo comunica la costituzione 
                  dell'Alfa Corse. L'arrivo a Milano dell'Ingegnere 
                  aereonautico Orazio Satta Puliga, tecnico e manager di elevato 
                  spessore, provoca a sua volta le definitive dimissioni di Vittorio 
                  Jano dall'Alfa che lascia la progettazione a Gioachino Colombo. 
                  Enzo Ferrari assume la direzione dell'A.C. e con il materiale 
                  proveniente dalla Scuderia ormai liquidata, meccanici e piloti 
                  e in particolar modo le 4 Alfa 158, che verranno poi ribattezzate 
                  "Alfetta", si avvia verso gli anni bui della Seconda 
                  Guerra Mondiale.  
                  Le plurivittoriose 158 "Alfetta" videro la luce sotto 
                  la direzione di Enzo Ferrari e la progettazione di Orazio Satta 
                  Puliga, debuttando a Livorno (Coppa Ciano) lo stesso anno nel 
                  GP delle vetturette (classe fino a 1500 cc), vincendo con Emilio 
                  Villoresi, fratello del più famoso Gigi. 
                  Le 158 vennero poi nascoste durante la II Guerra Mondiale e 
                  "riapparirono" nel 1946, debitamente adattate ai regolamenti 
                  vigenti (1500 cc sovralimentati o 4500 cc aspirati), vincendo 
                  il titolo mondiale nel 1950 con Giuseppe Farina, prima di essere 
                  trasformate in 159 e rivincere il titolo con Fangio e quindi 
                  chiudere definitivamente l'esperienza dell'Alfa Corse. 
                   
                  Ma il particolare che fa prendere una decisione a Ferrari, è 
                  lo scontro con l'Ingegnere spagnolo Wifredo Pelayo Ricart y 
                  Medina, capo indiscusso dell'Ufficio Studi Speciali dell'Alfa 
                  Romeo. 
                  I contrasti non tardarono a venire visto i due caratteri forti 
                  dei personaggi.Il Direttore generale dell'Alfa, Ing. Ugo Gobbato, 
                  fa capire a Ferrari che sarebbe meglio per tutti un allontanamanto 
                  anzitempo.  
                   
                  Il 1939 vede Ferrari liquidato dalla Casa milanese 
                  dopo anni di sodalizio. Ricevuta la "buona uscita", 
                  Ferrari ne investe una parte nell'acquisizione del palazzo dei 
                  Cento Caproni e il rimanente nell'acquisto del Fondo Cavani 
                  in località Maranello, sede della sua futura fabbrica 
                  che dal 1943 in poi si potrà chiamare Ferrari. 
                  Il licenziamento dall'Alfa da fastidio a Ferrari, ma Ferrari 
                  pensa già al futuro. 
                   
                  Dal 1940 al 1943, Ferrari 
                  prima a Modena e poi a Maranello, diede vita all'Auto 
                  Avio Costruzioni producendo inizialmente motori destinati 
                  agli aerei scuola della Regia Aereonautica Italiana e poi rettificatrici 
                  oleodinamiche, su consiglio di Corrado Gatti, commerciante 
                  di macchine utensili dell'epoca, costruendole dopo avere richiesto 
                  la licenza alla casa madre ed avere ricevuto gentile risposta 
                  negativa. Le leggi Italiane del tempo davano possibilità 
                  alla "replica" di macchinari stranieri senza concessione 
                  della licenza, così Ferrari riprodusse i macchinari meglio 
                  della casa madre tedesca. 
                   Tra motori di aereo e rettificatrici oleodinamiche, trovò 
                  il tempo di produrre i due esemplari di 815 AAC che 
                  disputarono la Mille Miglia del 1940 con Rangoni - Nardi e Ascari 
                  - Minozzi. 
                  Ma questa è un'altra storia. MfB 
                   
                   
                    |